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sabato 21 febbraio 2015

CAMERA DI COMMERCIO: CGIL, CISL E UIL SCRIVONO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE. “CLIMA DI TENSIONE DA STEMPERARE. SERVONO LE GIUSTE SOLUZIONI ORGANIZZATIVE E FUNZIONALI”. LE FEDERAZIONI DEL PUBBLICO IMPIEGO ATTIVANO LE PROCEDURE DI RAFFREDDAMENTO: “A RISCHIO I LIVELLI OCCUPAZIONALI”

Viaggiano su un doppio canale le rivendicazioni di Cgil, Cisl e Uil per la Camera di Commercio di Messina. I segretari generali confederali Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania hanno scritto al Presidente della Regione Crocetta e all’Assessore alle Attività Produttive Vancheri sottolineando “il clima di incertezza, allarme sociale e confusione” che si è creato negli ultimi giorni a Messina.
“Riteniamo – si legge – che si stiano sovrapponendo questioni che rendono un quadro distorto della realtà. Le legittime preoccupazioni dei lavoratori e dei pensionati dell’istituto camerale alimentano un clima di tensione che deve essere stemperato proponendo provvedimenti coerenti e compatibili con le funzioni proprie della camera stessa a sostegno del già fragile contesto produttivo ed economico della provincia, con le tutele occupazionali degli impiegati stessi”.
Oceano, Genovese e Catania chiedono quindi al Presidente della Regione un incontro urgente per trovare “le giuste soluzioni organizzative e funzionali”.
Contestualmente, nell’ambito delle procedure di raffreddamento in vista della proclamazione dello sciopero, le Federazioni del Pubblico Impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno interessato della vertenza il Prefetto di Messina evidenziando “il concreto rischio di una paralisi dei servizi per il mancato pagamento delle retribuzioni che già dai prossimi mesi verrebbero meno per i 38 lavoratori e i circa 100 pensionati a carico del bilancio camerale”.
“Una situazione – ritengono Clara Crocè, Calogero Emanele e Giuseppe Calapai – che deriva dalla irresponsabile decisione da parte del Presidente della Regione di interrompere il processo di unificazione con le Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa”.
I sindacati ricordano i tempi strettissimi e il termine del 28 febbraio evidenziando come “l’eventuale conferma della posizione del Governatore Regionale, metterebbe a serio rischio i livelli occupazionali, per le asfittiche disponibilità di bilancio che non riuscirebbe a sostenere le necessarie coperture finanziarie per le attività e il personale dell’Ente camerale”.

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