(da blogsicilia) Prevista pioggia nella giornata di domani e dunque è prevedibile una nuova giornata di inagibilità per il padiglione del cluster Biomediterraneo. Anche se la Regione ha deciso, alla fine, di restare gli eventi di domani non si potranno svolgere e gli organizzatori si dissociano dal programma siciliano ad Expo riguardante proprio il padiglione del cluster.
L’evento di presentazione del SalinaDocFest 2015 – previsto all’EXPO di Milano nello spazio del Cluster Biomediterraneo – sarà spostato al Carlyle Brera Hotel (corso Garibaldi 84 – Milano).
“Abbiamo deciso” – dichiara Giovanna Taviani – “insieme all’Hotel Signum e al Salina Festival, di portare il nostro evento in un luogo alternativo, a causa della disorganizzazione mostrata dalla Regione Siciliana, proprio nella gestione dello spazio che avrebbe dovuto dare voce e visibilità ad un Mediterraneo martoriato e abbandonato a se stesso”.
Nel centralissimo hotel milanese, la direttrice del festival del documentario narrativo illustrerà ai presenti le linee guida della prossima edizione, dedicata al tema “Conflitti e Periferie”, che si terrà nell’isola di Salina (Eolie) dal 16 al 20 settembre.
“Proprio in queste ore” – prosegue la Taviani – “Ustica Lines, impegnata in un braccio di ferro con la Regione, ha sospeso i collegamenti tra la terra ferma e le isole minori. Siamo presenti a Milano per sottolineare il nostro impegno in difesa del territorio eoliano, così gravemente penalizzato”.
In questa occasione – resa possibile grazie alla collaborazione di CIESSEFRIGO e BONDANI Packing Systems – sarà lanciato il MALVASIA CONTEST 2.0, un concorso dedicato ai cortometraggi offerto dal Consorzio Malvasia delle Lipari. L’iniziativa è rivolta a tutti i videomaker delle isole minori italiane: “Isolani sì, Isolati no! – Raccontare il Mediterraneo”, è il titolo del bando. Un appello per la difesa di un territorio di immenso valore, e per la tutela dei diritti degli uomini e delle donne che lo abitano, affinché la condizione di insularità possa essere vissuta, nel nostro tempo, come un privilegio e non come una disgrazia.
“Il documentario, soprattutto quello narrativo che racconta storie ed emozioni, può essere un vero e proprio defibrillatore sociale” – ha già scritto in passato Giovanna Taviani – “E’ una scarica elettrica capace di scuotere la realtà e le coscienze. Il nostro festival vuole essere un’antenna sempre attiva, e sempre a caccia di segnali. Prima di tutto quelli che ci manda il Mediterraneo, a cui è dedicata la manifestazione sin dalla prima edizione. Gli arcipelaghi del nostro mare costituiscono un patrimonio paesaggistico e culturale infinito. Carico di storia e di storie. Un mondo tutto da raccontare.”
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