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martedì 9 agosto 2016

Via libera dell'Ars alla legge elettorale, sindaci eletti con il 40 per cento dei voti

(da repubblica.it) Via libera dell'Ars all'approvazione della nuova legge elettorale per i Comunipassata con 42 voti a favore, 23 contrari e due astenuti. Scontro in aula sulla doppia preferenza di genere. Un emendamento dei 5 stelle e dell'opposizione ne prevede l'abolizione. "Negare una norma che trova spazio in tutti i Paesi europei, che è diventata legge nazionale sarebbe un segnale molto negativo, cancellare ora questa norma avrebbe un impatto di tipo reazionario", dice il presidente della Regione Rosario Crocetta. Contro la doppia preferenza di genere si schiera il Movimento 5 stelle: "Siamo contrari alle riserve indiane, tra l'altro in questo caso si agevola il controllo del voto", dice il deputato Francesco Cappello. Alla fine, comunque, dopo un confronto andato avanti per ore, viene bocciata la proposta grillina: la doppia preferenza di genere rimane.
“La Sicilia non torna indietro: il voto dell’Ars che conferma la doppia preferenza di genere nella riforma elettorale è un segnale di maturità del Parlamento regionale”. Lo dicono le parlamentari regionali del PD Alice Anselmo, Marika Cirone Di Marco, Mariella Maggio, Antonella Milazzo, Concetta Raia e Valeria Sudano, insieme con gli altri parlamentari regionali Dem, a proposito del voto con il quale l’Ars ha bocciato l’emendamento che avrebbe cancellato la doppia preferenza di genere per l’elezione dei consiglieri comunali. “Il Pd – aggiungono - si è battuto apertamente in questa direzione. Lo abbiamo detto fin dall’inizio: per noi questo era un punto fermo della riforma elettorale”.
Non passa anche la proposta 5stelle di mettere un limite ai mandati dei consiglieri comunali: "Bocciato l'emendamento per limitare a due i mandati dei consiglieri comunali. In Sicilia puoi fare il consigliere per tutta la vita". Cosi' su Twitter il deputato dell'Assemblea regionale siciliana, Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5stelle.
Alla fine viene approvata la legge che prevede l'elezione dei sindaci al primo turno in caso di raggiungimento del 40 per cento dei voti. Il premio di maggioranza, in questo caso, scatterà se anche le liste collegate arriveranno al 40 per cento, in caso contrario il sindaco non avrà maggioranza. Al ballottaggio, il sindaco che vince avrà premio di maggioranza a meno che le liste apparentate al candidato avversario non abbiano raggiunto al primo turno il 50 per cento dei voti. Previsto l'effetto trascinamento: il voto al consigliere comunale o alla lista varrà anche per il sindaco. I consiglieri comunali potranno sfiduciare il sindaco se vota il 60 per cento del Consiglio.
Soddisfatti la capogruppo del Pd Alice Anselmo e il segretario reggionale dei dem Fausto Raciti. “Abbiamo scritto una riforma elettorale che garantisce stabilità negli enti locali, il Pd aveva indicato alcuni punti per irrinunciabili: soglia di ballottaggio al 40 per cento, doppia preferenza di genere, eliminazione del voto confermativo, punti che sono i pilastri di questa riforma”, dice la presidente del gruppo Pd all’Ars Alice Anselmo che aggiunge: "Dispiace che invece il Movimento 5 Stelle abbia scelto l’auto-isolamento per ragioni di pura propaganda. I grillini hanno saputo dire solo ‘no’, peccato, hanno perso un’occasione di confronto sulle regole della democrazia”.
“Quando si è aperta la discussione sulla legge elettorale, ben prima delle elezioni amministrative, pochi avrebbero scommesso su questo risultato: oggi abbiamo dimostrato che si poteva fare una legge più coesiva, più democratica, più equilibrata”. Lo dice Fausto Raciti, segretario regionale del PD, a proposito della riforma elettorale per gli enti locali in Sicilia. “In molti – aggiunge - in queste settimane hanno parlato di tripolarismo: ma non è questo il tema della legge, così come non lo è ‘sbarrare la strada’ a questa o quella proposta politica. Il punto è che la vita politica dei comuni, più che dal tripolarismo, è spesso caratterizzata dalla totale frammentazione che porta al secondo turno elettorale proposte dalla legittimazione molto bassa. Questa legge offre strumenti per aggregare le forze politiche e rendere più semplice e partecipata la vita politica dei comuni: sono soddisfatto di come PD e maggioranza l’hanno portata avanti tenendo conto, con serietà, dei temi proposti dall'opposizione”.
“Sono soddisfatto anche dell’atteggiamento avuto rispetto ai punti sui quali non si potevano fare passi indietro – conclude Raciti - come la doppia preferenza di genere, una soglia più alta della legge nazionale per la sfiducia dei sindaci e l'esigenza di mantenere, seppur rivista, una soglia per il ballottaggio”.

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