La Procura di Barcellona ha acquisito dei documenti che riguarderebbero l'iter che sta portando alla nascita dell'Area marina protetta a Capo Milazzo. A fare scattare l'indagine sarebbe stata la presentazione di due esposti da parte di un gruppo di pescatori che si sono rivolti all'avvocato Maria Rosaria Cusumano. All'interno quello che i pescatori hanno esposto pubblicamente nei vari incontri tra i vari funzionari dell'Ispra, contestando nel particolare la perimetrazione dell'area e il mancato rispetto di un protocollo del 2010.
Nell'esposto si contesta che nella perimetrazione non si tiene conto che nella rada di Milazzo c'è un polo industriale con un intenso traffico marittimo commerciale che determina anche un inquinamento acustico, nonchè la vicinanza a poco più di un miglio sul lato ovest di un depuratore.
Il documento redatto dall'avvocato Maria Rosaria Cusumano mette in risalto anche la presenza di due secche che sono state limitate da una zona speciale inesistente.
I pescatori temono forti ripercussioni sull'attività della marineria locale che già vive una profonda crisi economica. «In questo modo – spiega il legale Cusumano – tra i vincoli della marineria, l'inquinamento del mare nella zona di Ponente dove insiste un depuratore e la riserva, i pescatori non potranno più svolgere la loro attività».
I pescatori temono forti ripercussioni sull'attività della marineria locale che già vive una profonda crisi economica. «In questo modo – spiega il legale Cusumano – tra i vincoli della marineria, l'inquinamento del mare nella zona di Ponente dove insiste un depuratore e la riserva, i pescatori non potranno più svolgere la loro attività».
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