La dichiarazione di Pietro Bartolo, europarlamentare e medico di Lampedusa.
La vicenda di Lorenza Famularo, la ragazza di appena 22 anni morta a Lipari (Isole Eolie), purtroppo non è che l’ennesimo caso in cui una medicina del territorio realmente efficiente avrebbe potuto fare la differenza. È così per le Eolie, le Pelagie, le Egadi, ma anche per tutte quelle aree dell’entroterra siciliano ugualmente isolate quando si tratta di diritto alla salute.
Negli ultimi anni abbiamo assistito all’ennesima centralizzazione delle prestazioni ospedaliere nelle aree metropolitane, che ha mortificato ulteriormente la medicina del territorio.
Sarebbe bello se, per una volta, la salute dei siciliani e dei “milioni di cittadini che chiamiamo turisti” venisse tutelata coi fatti, offrendo loro un servizio degno di questo nome.
Sarebbe, soprattutto, il momento che, oltre le parole e la propaganda sulla pelle degli ultimi, questo governo regionale si assumesse l’onere di restituire dignità alla Sanità siciliana. In questi giorni il presidente ed il suo assessore alla Sanità hanno declamato la loro attenzione per la salute dei propri cittadini, gravemente minacciata dall’arrivo sulle nostre coste di migranti puntualmente sottoposti a tampone e quarantena.
Bisogna gestire, e ciò è innegabile, con massima attenzione i flussi migratori, soprattutto nel difficile periodo che stiamo vivendo. D’altro canto, non si devono nascondere sotto polveroni mediatici, che non giovano a nessuno, le gravi inefficienze e carenze che la Sanità siciliana vive quotidianamente.
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