Logico sarebbe, in assenza di obbligo vaccinale, pretendere coerenza e chiedere a chi non si vaccina di tenere comportamenti che non mettano a rischio chi è intorno a lui e non ha ancora avuto la possibilità di vaccinarsi.
C'è chi dice di non essere contrario ai vaccini per pregiudizio , ma solo perché crede in forme alternative di terapia , orgoglioso di essersi sempre curato con prodotti omeopatici o nullità simili. "Sutor, non ultra crepitam ! " ( Ciabattino, non andare oltre le tue competenze ) dicevano i latini, ma in tanti ritengono di avere competenze su tutto.
Alcuni sostengono che siano sufficienti le loro difese organiche e che ricorrerebbero alla terapia medica solo in caso di peggioramento dei loro malanni.
Non dimentichiamo che sono in tanti coloro che ,ammalati di cancro, fanno ricorso all'aloe o alla dieta , trascurando terapie realmente efficaci.
Sono queste , patologie non infettive che non procedono per contagio e, se non curate adeguatamente, danneggiano solo l'ammalato , ma non mettono a rischio la salute di chi gli sta vicino.
Cosa diversa è l'epidemiologia del Covid19 che si trasmette per contagio e che quindi richiede comportamenti diversi , attenzione e rispetto per gli altri.
Da quasi un secolo conosciamo la possibilità delle varianti dei virus dovute alla loro continua replicazione nei non vaccinati e siamo ormai consapevoli di tutte le conseguenze sanitarie ed economiche che derivano da tali comportamenti.
Da sessantotto anni conosciamo la struttura del DNA grazie al lavoro di James Watson e Francis Crick ed ancora oggi mi tocca trovarmi di fronte a chi mette in discussione quanto assodato dal protozoo sino all'uomo. Soggetti che non si limitano a fare quattro chiacchiere al club dei terrapiattisti, ma sentenzino da qualche canale televisivo compiacente, cercando e riuscendo a fare proseliti , incuranti dei danni che producono.
Tutti bravi poi ad esternare contro i governi, a piangere per i mancati incassi, ma guai a fare un mea culpa da chi si rende responsabile di atteggiamenti superficiali, non riuscendo a superare quella paura che, anche se ingiustificata, ti fa temere la puntura.
Nel caso del Covid , le scelte individuali riguardanti la terapia, trattandosi di malattia contagiosa, tendono a ripercuotersi inevitabilmente sugli altri.
Il rischio di ammalarti cui vai incontro , non vaccinandoti , diventa la certezza che sarai tu stesso un comodo veicolo per il virus.
La libertà di scelta di chi non si vaccina limiterà la libertà e la sicurezza di tutti gli altri.
Un senso di sconforto mi attanaglia al pensiero che il frutto del lavoro e dell'intelligenza di tanti ricercatori, capaci di trovare rimedi così efficienti e raffinati come i vaccini, venga messo in discussione da chi non ha titolo per farlo.
Gianni Iacolino
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