Una berta maggiore |
(Comunicato) Nell’ambito di un progetto tra ISPRA e Università di Palermo, nelle isole circumsiciliane sono stati avviati censimenti delle specie di uccelli marini protette ai sensi della Direttiva EU 147/09 (gabbiano corso, berta maggiore, berta minore e uccello delle tempeste).
Nelle Isole Eolie le attività di censimento e di monitoraggio verranno svolte dai ricercatori dell’Associazione NESOS, con il prezioso supporto logistico di Blue Marine Foundation.
L’arcipelago ospita infatti almeno due di queste specie: la berta maggiore e l’uccello delle tempeste.
Le prime stazionano durante il periodo riproduttivo nel tratto di mare antistante alle colonie, mentre la sera raggiungono la terraferma, dove emettono un canto lamentoso che le ha rese famose anche come “diomedee”; il colore del piumaggio (scuro sul dorso e chiaro nelle parti inferiori), le minori dimensioni e il volo radente sulle onde permettono facilmente di distinguerle dai gabbiani.
Più raro ed difficile da osservare è invece l’uccello delle tempeste, che alle Eolie conta le uniche popolazioni note per il Tirreno meridionale; di piccole dimensioni (poco più grande di un passero), ha un piumaggio interamente nero con una banda bianca sopra la coda e un volo molto caratteristico, simile a quello di un pipistrello.
Questi uccelli, appartenenti all’ordine dei Procellariformi, sono noti con i nomi dialettali di “quajetri” o “aragghiuni”; qualsiasi informazione relativa all’avvistamento delle due specie può contribuire alla conoscenza della distribuzione e dell’entità delle popolazioni eoliane: per questo motivo vi invitiamo a comunicarci eventuali osservazioni contattandoci telefonicamente ai seguenti numeri 3475768609 / 3315660771 oppure a via email a associazionenesos@gmail.com, ringraziandovi fin d’ora per la preziosa collaborazione.
Nel corso dello svolgimento del progetto, in collaborazione con l’Università di Palermo saranno inoltre organizzati alcuni seminari per scoprire la vita e le abitudini di questi abitanti del mare, spesso poco conosciuti, e la loro importanza conservazionistica.
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