Ex asilo nido di contrada S. Giorgio a Lipari: degrado, incuria, abbandono e spreco di denaro pubblico consistente in attrezzature e strutture lasciate alla mercè del tempo e dei vandali. Un immobile imponente che l'amministrazione comunale ha abbandonato al suo destino, così come evidenziato in una nota, accompagnata da un eloquente filmato, inviata al sindaco Mariano Bruno e all'assessore al Patrimonio Giulio China dai consiglieri Gesuele Fonti e Francesco Megna. Nonostante il comune paghi a privati circa 120.000 euro all'anno per la locazione di locali da adibire ad uffici, di cui 38.000 per la sola biblioteca.
L'impatto visibile con l'immobile è devastante da subito: il cancello d'ingresso spalancato, la struttura in totale stato di degrado è avvolta da sterpaglie (così come l'attiguo parco giochi) e sono evidenti i segni di ripetuti atti vandalici. Le mura portanti e parte del soffitto, presentano crepe, cedimenti di intonaco e segni di infiltrazioni di acqua. Il locale tecnico, con il quadro elettrico e la caldaia, non è provvisto di serratura, quindi accessibile a tutti. Azionati i salvavita vi è anche una regolare erogazione di energia elettrica.
Ma la punta massima del degrado, dell'abbandono e dell'evidente segno di spreco di denaro pubblico – evidenziano sempre nella nota i consiglieri Megna e Fonti – lo si raggiunge all'interno dell'ex asilo nido dove si accede agevolmente da un paio di ampi finestroni aperti o semiaperti e attraverso i quali ignoti hanno visitato, visitano e fruiscono della struttura e dalla quale, presumibilmente, sono stati asportati anche dei beni. L'interno, costituito da una decina di locali, alcuni dei quali molto ampi, è un vero e proprio campo di battaglia. Sparsi ovunque giocattoli, materassi, lavatoi (alcuni dei quali addirittura confezionati nel cellophane e mai utilizzati), attrezzature, culle in legno, estintori, accessori vari. Oltre a materiali organici lasciati come "cadeaux" dai visitatori che, come è più che evidente, hanno rovistato negli armadi, nei mobili, nelle scrivanie che si presentano con ante e cassetti aperti. I locali della cucina sono accessoriati con piano cottura professionale, frigorifero di grandi dimensioni, lavastoviglie industriale. Qui andrebbe verificata la funzionalità degli elettrodomestici e preservarli da eventuali danneggiamenti e/o furti.
Una situazione allucinante verso la quale sembra non esserci la volontà di trovare rimedio se è vero – sottolineano i consiglieri Fonti e Megna – che già «il 6 agosto scorso avevamo ribadito lo stato di abbandono della struttura e richiesto il recupero dello stabile e/o l'utilizzo parziale dello stesso e come un sopralluogo effettuato il primo settembre, evidenzia che nessun intervento è stato tuttavia posto in essere».
I due hanno chiesto allora «un immediato intervento per la messa in sicurezza, per le urgenti opere di chiusura dello stabile e per il recupero degli arredi e dei servizi ancora funzionanti; di voler promuovere iniziative e/o interventi volti al reperimento delle somme per il recupero, la ristrutturazione e la valorizzazione dei locali che potrebbero essere utilizzati per la destinazione d'uso originaria, ma anche quali uffici comunali (Biblioteca, Ufficio Tributi, Polizia municipale), in quanto appare francamente incomprensibile, quasi immorale, che il comune, nonostante l'imponente patrimonio immobiliare di cui dispone, spenda oltre 120.000 euro all'anno per la locazione di locali da adibire ad uffici comunali, di cui 38.000 euro annui per la sola biblioteca comunale».