Che la pubblica “denuncia” di Fonti e Megna sullo stato in cui verso l'ex asilo nido di via S. Giorgio scatenasse un putiferio era fuor di dubbio così come, a tutela di un bene collettivo, ci si attendeva che almeno per la parte più “abbordabile” della struttura si registrasse un intervento immediato.
Preso atto, attraverso l'amico Corrado Giannò, che per i locali esiste un progetto di manutenzione straordinaria(sarebbe bene comunicarlo però anche a qualche altro componente la giunta municipale che viste le “uscite” sembrerebbe non ne fosse a conoscenza), ci saremmo augurati, così come i cittadini, che accadesse qualcosa di concreto.
Un segnale chiaro ed inequivocabile che, al di là di progetti futuri e futuribili, di responsabilità e di palleggiamento delle stesse, di lotte intestine e non, facesse comprendere come questa amministrazione fosse, quanto meno, efficiente e puntuale nel recepire le “istanze” e trovare per quanto possibile una soluzione per non consentire un ulteriore degradarsi di un bene collettivo.
E invece no. A tre giorni dalla “denuncia” di Fonti e Megna il cancello del'asilo nido di via S. Giorgio resta spalancato, alcuni finestroni dell'immobile aperti così come l'area tecnica(permettendo di conseguenza l'accesso ad eventuali malintenzionati), il materiale dell'ex asilo sparso ovunque insieme a “cadeaux” umani e a intonaci e calcinacci. E per tornare all'esterno continuano a fare bella mostra, nonché danno alla struttura, erbacce, rovi ecc.
Probabilmente “Errare è umano, perseverare è diabolico” è un detto che non trova ospitalità tra gli inquilini del palazzo comunale. Ma non è certo una novità.
Basti pensare a San Calogero dove un finestrone, incredibilmente aperto da oltre due mesi, ha fatto dell'interno dello stabilimento un vero e proprio “porto di mare” considerando tutti coloro che vi entrano ed escono e, ancora più grave, dove un gruppetto di abusivi continua ad “offrire”, dopo aver fatto scavalcare un muretto di recinzione, a ignari turisti- visitatori la propria consulenza sulla storia delle terme e delle strutture archeologiche limitrofe. Situazioni più volte segnalate all'amministrazione sia dalla stampa(da quella che non ha certo bisogno di essere convocata negli uffici per scovare le problematiche) che dai cittadini ma senza risultato alcuno.
Un pensiero per l'amico assessore Corrado Giannò al quale, senza ombra di dubbio, va riconosciuto di credere fortemente nell'amministrazione di cui fa parte e, in conseguenza di ciò, impegnarsi ed agire.
Caro Corrado, con l'affetto di sempre, sento di poterti dire che certo sulla “croce rossa” bisognerebbe non sparare, ma se questa per incapacità si punta da sola le “armi” contro non si chiama più sparare ma “karakiri”.