Calcinacci in cemento, residui di vernici, ferri, tegole, Eternit?! … materiale di scarto, altamente inquinante e nocivo quello depositato ieri dal comune di Lipari sul tracciato della nuova strada che da domani aiuterà i pellegrini a raggiungere il Santuario della Madonna della Catena, nella frazione di Quattropani. Una strada, già oggetto di molte controversie, di cui non esiste ancora progetto definitivo, quindi alcuna autorizzazione da parte delle autorità competenti (sovrintendenza, valutazione Impatto ambientale…) e di cui si ignora la effettiva necessità se non quella di soddisfare puri interessi privati, vicini ai vertici del potere. Eppure la sua apertura è stata ormai determinata da un ordinanza preparata ad hoc in questi ultimi giorni e firmata ieri dal Comandante dei Vigili Urbani il dott. Domenico Russo per consentire il deflusso del traffico il 6-7-8/09/2008 giorni in cui si festeggia la Madonna della Catena. Un problema, quello del traffico, che si concentra esclusivamente in questi tre giorni di festa e che sarebbe stato più opportuno risolvere o impedendo la circolazione delle auto (e prevedendo un apposito servizio di pulmini per anziani, bambini...), o attraverso l’installazione di un semaforo provvisorio, anziché deturpando un altro angolo di paradiso e mettendo a rischio la salute dei cittadini. Oltre tutto data la poco chiarezza dell’ordinanza sembrerebbe che la strada sia transitabile esclusivamente dai pedoni e dai mezzi di soccorso, il che rende palese la sua inutilità. Dopo le proteste degli abitanti del luogo il materiale di scarto è stato rimosso e sostituito da del brecciolino altrettanto inadatto e pericoloso per la circolazione dei ciclomotori, ma oltre alla pericolosità il nuovo tracciato avrà un notevole impatto ambientale ed appare un attentato alla particolarità del luogo, uno dei più belli della nostra isola, dal quale è possibile ammirare cinque delle sette sorelle in un paesaggio incantato ed incontaminato. Un santuario, quello della Madonna della Catena, che si colloca al centro del nostro arcipelago, sublime terra in cui si unificano i quattro elementi, in cui da sempre l’individuo si abbandona totalmente al tutto spogliandosi da ciò che lo tormenta, riuscendo ancora a trovare quella tranquillità, un tempo caratteristica delle nostra terra, ed oggi diventata un lusso raro…Non resta che dire : “c’era una volta, tante amministrazioni fa, un isola…”
Rosita Rijtano