Cerca nel blog

giovedì 11 settembre 2008

"Riganò? Ve lo spieghiamo noi”.Alcuni dei tecnici che lo hanno allenato raccontano la loro storia col bomber della Ternana.

(Giorgio Palenga) La Ternana vola e può permettersi il lusso di aspettarlo. Christian Riganò sta recuperando quella condizione che un’estate praticamente senza allenarsi non poteva certo dargli. Lavora sodo, il bomber di Lipari, e Giorgini sa che, quando sarà pronto, avrà un’altra freccia al suo arco come nessun altro tecnico può vantare in questo campionato. Ed a proposito di tecnici, Riganò ha fatto le gioie degli allenatori che lo hanno avuto, segnando praticamente ovunque gol a raffica. Anche se non con tutti è stato amore. “Io ho un ottimo ricordo di Christian - attacca Mario Beretta, ultimo suo mister, l’anno scorso a Siena - ed anzi ci siamo anche sentiti dopo il suo arrivo a Terni. Gli ho detto che deve per forza far bene, perché la Ternana resta sempre la mia squadra ed a Terni ho tantissimi amici. L’anno scorso non ha giocato molto, anche perché era reduce dalla brutta esperienza del Levante e quando è arrivato si è trovato di fronte Maccarone e Frick in grande spolvero. Però è stato utilissimo. Ha segnato un solo gol, ma a Bergamo ne ha fatti fare due, così come contro il Parma si è procurato un rigore. E poi è stata una presenza importante nello spogliatoio. Ricordo che, nella festa per la salvezza, è stato proprio lui a tirarmi in aria di peso”. Uno dei primi maestri di Riganò è stato Gaetano Auteri, oggi allenatore del Siracusa, che lo ha avuto in D, all’Igea Vritus. “Lo vidi in Eccellenza - racconta - e dissi subito al mio presidente di prenderlo. Ci avrei scommesso che sarebbe arrivato in alto, anche se il grande calcio professionistico l’ha scoperto tardi. Il secondo anno all’Igea vincemmo il campionato, ma arrivò una buona offerta e la società decise di cederlo. E’ in ritardo di condizione? Uno come lui, in area, fa male anche se gioca da fermo”. Alberto Cavasin ha allenato il bomber di Lipari in due periodi diversi, alla Florentia Viola (C2 e B) e a Messina. “Tutti splendidi ricordi a Firenze - spiega - sia in campo che fuori. Con lui va instaurato subito un rapporto diretto perché è un ragazzo di grande carisma e personalità. Da noi è diventato subito un leader nello spogliatoio e in maglia viola ha segnarto caterve di gol. A Messina, invece, la situazione era più complicata. Christian però ha fatto lo stesso molto bene, andando in campo anche in condizioni menomate, per un infortunio che lo tormentava. E’ un uomo di spogliatoio, fondamentale averlo in un gruppo”. Ma c’è anche una voce fuori dal coro, quella di Mario Somma, tecnico dell’Empoli che prese Riganò dalla Fiorentina, in A. “Nulla da dire del giocatore, perché i numeri parlano chiaro, ma io e lui abbiamo avuto dei problemi. Non voglio dilungarmi oltre, lui sa bene a cosa mi riferisco. Di quel periodo ricordo che ho subìto un esonero in serie A, e non è stata certo una cosa piacevole. Da un punto di vista tecnico, certamente in Prima divisione potrà far fare il salto di qualità alla Ternana”. Infine Bruno Giordano, altro tecnico che ha diretto Riganò nell’esperienza di Messina. “Non me ne voglia la Ternana, ma secondo me uno come Riganò in C1 è sprecato. Con questo voglio dire che la società rossoverde ha fatto un affare. E’ un leader, sa trascinare pubblico e compagni, specie i più giovani. E’ il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere nel suo gruppo”.