Questa settimana riprenderà il Tavolo ministero – Regioni sulla privatizzazione di Tirrenia. L’ha assicurato il responsabile del dicastero delle Infrastrutture Altero Matteoli, intervenendo nel weekend alle celebrazioni per i 170 anni della Napoli – Portici, la prima ferrovia italiana. «Stiamo lavorando – ha spiegato – con gli enti locali e con Fintecna per trovare le soluzioni». Le sue parole non bastano, comunque, a sbloccare quella che Confitarma ha definito come una situazione di stallo. «Non mi sembra questo il modo di affrontare la questione – ha detto il presidente Nicola Coccia – i tempi ormai sono veramente stretti» per la privatizzazione del gruppo di navigazione, termini in scadenza per la fine dell’ anno dopo la proroga di 12 mesi della convenzione concessa da Bruxelles.
«I ritardi se ci sono, si spiegano e si chiariscono; invece mi sembra ci sia molta confusione e basta – ha denunciato il numero uno degli armatori privati italiani -. Un silenzio che potrebbe farci recedere dalla disponibilità manifestata. Tutto è nebuloso, non se ne sa più nulla. Una privatizzazione sbandierata da tempo, rispetto alla quale si è stabilito un percorso per poi fare invece passi indietro. Ora è calato il silenzio. A noi interessa il rispetto delle regole e della concorrenza. Chiederemo alla Ue di non concedere slittamenti ulteriori di tempi» – ha annunciato Coccia, convinto che gli ostacoli sull’iter possano essere rappresentati «dal rifiuto di alcune Regioni a farsi carico dei passivi delle controllate regionali di Tirrenia, ma anche la mancanza di chiarezza sull’entità reale dei passivi».