(Leonardo Orlando-Gazzetta del Sud) Diventa sempre più critica la condizione dell'organico dei magistrati alla Procura di Barcellona, ridotto dell'80 per cento.
Il Consiglio superiore della magistratura ha infatti definitivamente deliberato il trasferimento a domanda dei sostituti procuratori Olindo Canali e Michele Martorelli che hanno chiesto di essere utilizzati, il primo nel settore giudicante del Tribunale di Milano, il secondo alla Procura dello stesso tribunale di Milano.
Il trasferimento del dottor Olindo Canali chiude virtualmente il procedimento di trasferimento d'ufficio che era stato avviato per motivi di incompatibilità ambientale e funzionale su iniziativa di due consiglieri togati dello stesso organo di autogoverno dei magistrati. Per il magistrato, in servizio a Barcellona dalla primavera del 1992, anno in cui fu istituito il Tribunale della Città del Longano tanto che lo stesso Canali rispose per primo all'appello per il reclutamento di magistrati per gli uffici giudiziari del sud lanciato dall'allora ministro Claudio Martelli, si attende la pubblicazione della delibera del Csm sul bollettino ufficiale. Diversa è la posizione dell'attuale sostituto procuratore Michele Martorelli. Il magistrato infatti, constatata la difficile condizione dell'organico della Procura di Barcellona che registra una riduzione di sostituti pari all'80 per cento di quanto previsto in pianta organica, resterà ancora per ulteriori sei mesi. Il capo della Procura Salvatore De Luca chiederà per il suo sostituto il ritardato possesso del nuovo incarico. Ciò consentirà l'utilizzo nei ruoli della Procura dello stesso sostituto che assieme al collega Francesco Massara rappresenta uno dei magistrati su cui ha maggiormente puntato il Procuratore capo Salvatore De Luca nell'azione investigativa nell'ultimo anno.
L'appello lanciato nelle scorse settimane dallo stesso Procuratore Salvatore De Luca che assieme ad altri colleghi siciliani ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha sortito solo il decreto che prevede la possibilità di trasferimenti d'ufficio. Le soluzioni sono ancora lontane e di concreto c'è solo l'immediato rischio paralisi.
Non sta meglio nemmeno l'edilizia giudiziaria. È di ieri, ad esempio, la notizia che l'Italia dei Valori ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere al Governo di intervenire e fare chiarezza su una «gravissima ed incresciosa vicenda» si legge in un comunicato dell'Idv «che ha interessato il Comune di Barcellona e riguardante il comportamento assunto da una funzionaria e in seguito dirigente, in servizio nel tribunale di Barcellona». In una nota congiunta il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e l'europarlamentare Sonia Alfano, parlano «di evidente conflitto d'interessi» affermando che sul comportamento della dirigente e sull'intera vicenda «è già stato presentato un esposto alla Corte dei Conti. Alla luce di quanto sin qui esplicitato - prosegue il comunicato - ribadiamo la necessità di un immediato e pronto intervento dell'esecutivo».Da quanto si è appreso, la vicenda riguarda l'affitto ultradecennale di un immobile ubicato nei pressi dell'ex convento dei Basiliani utilizzato un tempo dalla polizia giudiziaria della ex pretura e da anni non più usato anche se il Comune paga regolarmente alla dirigente e a un suo congiunto un affitto aggiornato ai dati Istat di 12 mila e 394 mila euro l'anno. Il Comune a giugno ha disdettato l'affitto anche se a quanto apre non sarebbe rientrato in possesso dell'immobile trovato in parte occupato da un vecchio archivio giudiziario.