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venerdì 8 gennaio 2010

Regione. Castiglione porge un ramoscello d'ulivo. A Lombardo ma non a Miccichè.

«Anche noi siamo per le riforme di Lombardo», ha dichiarato ieri il co-coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione nel render noto che «l'ufficio politico nazionale del Pdl affronterà nei prossimi giorni la situazione della giunta regionale siciliana. Verrà definita la posizione che prenderemo nei confronti del governo guidato da Raffaele Lombardo, al quale assicuriamo il nostro sostegno sulle grandi riforme che saranno proposte e che noi attendiamo fiduciosi».
«Noi - ha aggiunto Castiglione - abbiamo a cuore la coalizione che sta governando il Paese. Siamo contrari a chi critica la scelta di candidare in due regioni esponenti della Lega. E non condividiamo le affermazioni del sottosegretario Micciché che sostiene che gli ex di Forza Italia sarebbero stati esclusi dalle candidature a presidenti delle regioni: significa non avere compreso il progetto del Pdl che non vede più ex Fi o An, ma la creazione di un soggetto unitario».
«Candidare Polverini, Formigoni, Zaia o Scopelliti - ha sottolineato, in polemica con Gianfranco Micciché, secondo cui per questo tipo di strategia politica il Pdl rischierebbe di dissolversi - fa parte del grande progetto politico di Berlusconi». Non solo Micciché, ma anche Lombardo, a giudizio di Castiglione, starebbe compiendo qualche errore. «Lombardo - ha detto in proposito - parte con il piede sbagliato nominando un dirigente esterno in più rispetto agli otto previsti dalla legge. Verifichi inoltre il possesso dei requisiti da parte dei manager nominati».
E, a quanto pare, è quello che sta facendo l'ufficio legale della Presidenza, che oggi dovrebbe fornire le risposte ai quesiti postigli nel merito dallo stesso Lombardo. Oltre all'invito di Castiglione a limitare il numero di dirigenti esterni, Lombardo ha, però, ieri ricevuto anche l'invito dal segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, che gli ha assicurato il sostegno sulle riforme, ad azzerare «la presenza di esterni negli uffici di gabinetto degli assessori, risparmiando così sei milioni di euro l'anno». «Dimostri subito - ha detto Lupo, rivolto a Lombardo, ma anche a quella parte del Pd che sta contestando la scelta di sostenere il Lombardo-ter, anche se per le sole riforme - di voler dare un vero segno di discontinuità con la precedente gestione di governo azzerando la presenza di persone esterne all'amministrazione negli uffici di gabinetto degli assessorati. È questa una proposta che abbiamo più volte avanzato in Assemblea regionale siciliana con specifici emendamenti. Credo inoltre che sia questo un modo concreto con cui Lombardo può dimostrare di voler avviare un serio processo di risanamento economico e di riforme per la Sicilia. Tale scelta - ha concluso Lupo, intercettando una sorta di richiamo all'ordine della deputata del Pd Alessandra Siragusa - eviterebbe inoltre la triste trattativa di basso profilo politico che si sta svolgendo in queste ore per la formazione degli uffici di gabinetto degli assessori».
Non sembra convinto di questa linea Enzo Bianco. «L'appello al Pd a non sostenere la Giunta Lombardo che ho firmato con Rita Borsellino è frutto di sollecitazioni provenienti da circoli del Pd di tutta la Sicilia, da numerosi simpatizzanti, da rappresentanti istituzionali e non è un gesto personale», precisa il senatore.
«Da oggi – aggiunge Bianco – l'appello è oggetto di una campagna di diffusione e di sottoscrizione rivolta a tutti, in modo da accrescerne la condivisione per dare modo, a chi ha responsabilità istituzionali e a chi no, di esprimere apertamente il loro dissenso all'ipotesi di un sostegno palese al governo della Regione».
«L'appello – spiega l'esponente del Pd – ricalca la linea politica del segretario regionale Lupo e il documento approvato dall'Assemblea regionale del partito; un mandato che non può essere oltrepassato con leggerezza, anche nel rispetto delle indicazioni del segretario nazionale Bersani».
«L'appello serve a dar voce alla gente del Pd e a chi è in disaccordo con l'idea di un sostegno strisciante alla Giunta regionale, che trapela da atteggiamenti e dichiarazioni apparse sulla stampa. – conclude Bianco – una posizione, quella sostenuta nell'appello, che rafforza la linea del segretario regionale».
D'accordo con Castiglione circa il sostegno a Lombardo sulle riforme s'è detto anche il capogruppo dell'Udc all'Ars Rudy Maira. «Sulle grandi riforme - ha detto, commentando l'intervento del co-coordinatore del Pdl - siamo tutti d'accordo, ci mancherebbe altro. Le riforme che ha annunciato Lombardo in aula e sui giornali sono tutte contenute nel programma elettorale della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni. Se le riforme sono per il bene della Sicilia, non le ostacoleremo in nessun modo. Anche noi, come abbiamo detto più volte, siamo pronti a votarle, ma ovviamente il governo dovrà essere disponibile ad accogliere nostri eventuali miglioramenti e proposte di modifica. Qui si parla degli interessi dei siciliani e i giochetti della politica devono essere messi da parte».
Maira, comunque, dubita che Lombardo riesca ad attuare il suo programma. «Conoscendo i meccanismi della politica, i deputati dell'Ars e le logiche di partito - ha spiegato - credo che questa giunta durerà poco. Perché se il Pd è organico al governo, allora il Pdl Sicilia dovrà chiedersi se potrà stare al governo col Pd. Quando ci saranno da votare i provvedimenti diversi dalle grandi riforme, inevitabilmente esploderanno le contraddizioni. L'inciucio non reggerà, perché si tratta di partiti con storie e progetti politici diversi». E, «con questi numeri - ha concluso Maira - è molto probabile che si torni a votare. Allora si vedrà».