Si schiude finalmente una nuova e diversa prospettiva per il tortuoso iter di declaratoria dell'invalidità civile, nel quale purtroppo si assiste ad una duplice offesa verso persone che da un lato lottano contro la malattia e dall'altro contro le lungaggini burocratiche. La nuova normativa, però, ha abolito diversi passaggi offrendo la concreta opportunità di ridurre i tempi. In precedenza (e ciò continua a valere per tutte le domande presentate entro il 31 dicembre 2009: circa 40.000) l'iter prevedeva che la domanda fosse presentata all'Ausl, la quale avviava il controllo medico sul quale si pronunciava poi una commissione di verifica dell'Inps, che poi restituiva la pratica all'Ausl la quale trasmetteva tutto alla prefettura, competente per l'emissione del decreto sul trattamento economico. Il risultato di tutto ciò era un tempo medio di due anni per ottenere un provvedimento nella nostra provincia. Le nuove direttive rese note dall'Inps, invece, impongono di concludere entro 120 giorni (30 per le patologie oncologiche) rendendo soprattutto tracciabile informaticamente la procedura, così da poter individuare i responsabili di eventuali ritardi, assicurando, si afferma dall'Istituto di previdenza, «un'assistenza certa, puntuale e tempestiva».
La nuova procedura (operativa per le domande presentate dal 1. gennaio 2010) dunque, prevede che la domanda sia inoltrara all'Inps tramite i patronati, accompagnata dal certificato di un medico certificatore che dovrà essersi dotato di codice Pin. Il documento infatti verrà trasmesso all'Inps telematicamente, con la contestuale indicazione della data della visita medica da parte della commissione dell'Asp (che dunque dovrà raccordarsi con l'Inps fornendo il calendario delle riunioni). Commissione Asp della quale farà parte anche un medico dell'Inps, evitando dunque il successivo passaggio dalla commissione di verifica Inps, che sarà richiesto solo in caso di procedura dubbia. La pratica tornerà quindi all'Inps che direttamente provvederà a liquidare il trattamento pensionistico: è stata infatti bypassata la competenza della prefettura, grazie ad una convenzione tra la Regione e il Ministero dell'Interno che solo in Sicilia ritardava. Dunque, adesso gli strumenti operativi ci sono: con l'auspicio che Inps e Asp dispongano delle risorse umane ed economiche per poterli impiegare al meglio, senza vanificare l'importante riforma.
Intanto, proseguono le verifiche straordinarie su alcune delle posizioni di invalidità civile della provincia: 4963 gli utenti soggetti a controllo da parte della commissione dell'Inps