Nessuna cordata, né alleanze tra due o più armatori per Tirrenia. E' l'opinione di Fabrizio Vettosi, vice presidente della Commissione Finanza di Confitarma e direttore generale di Venice Shipping & Logistic (Vsl), primo fondo italiano di private equity specializzato nel campo dell'economia del mare. Vsl sta attualmente studiando i numeri della compagnia di navigazione statale assieme alla francese Lazard.
"Nella futura Tirrenia ci dovrebbe essere invece un solo azionista e un solo indirizzo strategico", spiega Vettosi, precisando che è impensabile ipotizzare di mettere insieme "in una logica consortile" più armatori che, "generando conflittualità, potrebbero perdere di vista gli obiettivi economici e di valorizzazione".
Vettosi, che non esclude che possano essere interessati alla compagnia di navigazione pubblica "soci finanziari con un forte taglio industriale", sostiene che in Tirrenia ci sono "buoni margini di recupero, soprattutto sul fronte delle merci, visto che dispone di strutture a terra, come la partecipazione nel terminal di Napoli".
Intanto ieri si è tenuta in Confitarma una prima riunione su Tirrenia tra il presidente Nicola Coccia, il patron di Grimaldi Holding Aldo Grimaldi, il nipote Manuel, co-amministratore delegato di Grimaldi Group, Silvano Cassano, amministratore delegato di Grandi Navi Veloci, e Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte Tourist.
Secondo fonti vicine al dossier, tutti gli armatori attivi nel cabotaggio presenteranno una manifestazione d'interesse entro febbraio per vedere i numeri dell'azienda di Franco Pecorini, in primis Vincenzo Onorato, patron di Moby.
Gli armatori sembrano non gradire, oltre al nodo-personale, il rilevante compendio immobiliare dell'azienda, tra cui la sede del rione Sirignano, uno dei più grandi palazzi di Napoli.