(Salvatore Sarpi- Gazzetta del sud) «L'esperienza del passato e gli odierni eventi climatici sempre più estremi che mettono a rischio la pubblica incolumità e danneggiano le infrastrutture della frazione di Canneto, impongono interventi preventivi e tempestivi al fine di evitare che eventi naturali assolutamente prevedibili possano trasformarsi in vere e proprie calamità».
Dopo le violenti mareggiate che hanno messo in ginocchio la frazione, torna a farsi sentire l'Associazione "Per Canneto", presieduta da Antonio Giardina che ha lanciato un vero e proprio S.o.s. in una lettera indirizzata, tra gli altri, alla Protezione civile nazionale e regionale e al prefetto.
Sottolineando l'impetuosità dei marosi e l'invasione degli stessi sulla Marina Garibaldi e nelle abitazioni e attività prospicenti è stato evidenziato come ciò abbia «riportato alla memoria dei cittadini il 21 gennaio 1981 quando una mareggiata di forte intensità causò un vero e proprio disastro e solo per fortuna non vi furono vittime».
Dopo quell'evento disastroso furono posizionati, in ampi tratti della baia, ad una distanza di circa 30/40 metri dalla battigia massi in calcestruzzo (tetrapodi) per contrastare e smorzare la forza delle onde. Da allora ad oggi mareggiate ve ne sono state parecchie, con danni sempre più pesanti e con interventi successivi sempre più costosi.
Questo perchè, ormai, da anni, quei tetrapodi non svolgono più la loro importante funzione. L'associazione, evidenzia di aver già segnalato il fatto al Comune di Lipari e alla protezione Civile e chiede efficaci opere a protezione dell'abitato di Canneto, il rinfoltimento della barriera frangiflutti sommersa già esistente e il ripascimento delle spiagge.
Giardina ha anche ricordato come "la frazione di Canneto, nel 2002, a seguito dello tsunami dello Stromboli, fu indicata fra le località a rischio, poiché fortemente esposta ad eventuali inondazioni marine. Situazione ancora attuale visto che è stata prorogata l'emergenza Stromboli". L'Associazione manifesta poi apprezzamento per il primo e tempestivo intervento di sgombero dei detriti dalla Marina Garibaldi ed evidenzia la necessità del ripristino di ampi tratti del muraglione fronte mare che i marosi hanno completamente ricoperto con la sabbia.