Al Signor Sindaco del Comune di Lipari, al Dirigente del III Settore del Comune di Lipari
Oggetto: ancora sul Programma Costruttivo dei 147 alloggi in aree di verde agricolo o sottoposte al vincolo F4.
Torniamo volentieri sull’argomento della cementificazione selvaggia nel Comune di Lipari in aree di verde agricolo o ricadenti entro la fascia dei 150 metri dal mare, che si prospetta in seguito alla proposta di un Programma Costruttivo per 147 alloggi di edilizia agevolata-convenzionata presentata da “A.T.I. Lipari” (che raggruppa le società Gioiosa s.r.l. e Archengineering s.r.l.); su tale argomento, il consigliere comunale Pietro Lo Cascio di Sinistra Ecologia e Libertà ha già presentato un’interrogazione in data 5 agosto (in merito alle inusuali modalità di convocazione della relativa conferenza di servizi, in attesa di risposta), alla quale hanno fatto seguito le numerose perplessità avanzate dall’ex-presidente della Associazione Geometri Eoliani Aldo Natoli, e una laconica dichiarazione del Sindaco Bruno (“Altrove si fa così”, Giornale di Sicilia del 7 agosto). Ma vi torniamo dopo avere “visto le carte” e, dunque, con ulteriori elementi che ci consentono di ribadire, sulla scorta di numerosi aspetti tecnici e giuridici, come tale “operazione” si presenti ingiustificabile, anche se ammantata dal presunto vantaggio di ottenere – in cambio della gratuità degli oneri concessori – le due caserme dei Carabinieri di Lipari e di Panarea.
Localizzazione delle aree.
La legge regionale n. 22 del 6/4/96, al punto 3 dell’art. 25, afferma che “qualora risultino esaurite o insufficienti le zone di espansione previste dagli strumenti urbanistici vigenti … i programmi costruttivi di cui al precedente comma 1 possono interessare zone destinate a verde agricolo contigue ad insediamenti abitativi e suscettibili di immediata urbanizzazione”.
Nella Relazione allegata allo schema di Programma agli atti del Comune di Lipari si afferma (pag. 4) che “l’Amministrazione comunale con nota prot. 20727 del 01/06/09 ha risposto che stante quanto previsto nella Delibera della Giunta Municipale n. 32 del 27 aprile 2009, nel Comune di Lipari e nel vigente strumento urbanistico sono esaurite le aree destinate all’edilizia economica e popolare”. Questo è ASSOLUTAMENTE FALSO. Soltanto per fare un esempio, nella località di Pianoconte esistono aree, indicate ad alcune cooperative edilizie ma che non essendo state utilizzate si sono rese libere, dove risultavano progettati ben 90 alloggi, per un totale di 40.109 mc: inoltre, il citato punto 3 dell’art. 25 della L.R. 22/96 non limita la disponibilità di aree a quelle destinate all’edilizia economica e popolare, ma riporta esattamente “le zone residenziali di espansione previste dagli strumenti urbanistici vigenti” e cioè TUTTE le Zone omogenee C, nel loro complesso. Il persistere dell’Amministrazione nell’affermare che le zone residenziali di espansione (“Zone omogenee C”) siano del tutto esaurite non è problema che riguardi il Consiglio Comunale, bensì la Procura della Repubblica; si comprenderebbe bene, in questo caso, il perché dell’invito esteso ai comandi dell’Arma dei Carabinieri alla conferenza di servizi sul programma in questione.
Dimensionamento del Programma Costruttivo.
La L.R. n. 86 del 6/5/91, al secondo comma dell’art. 4, prescrive che “i programmi costruttivi sono dimensionati per un fabbisogno di edilizia residenziale pubblica prevedibile per un biennio”. Prima di progettare un qualunque Programma Costruttivo, dunque, occorre che l’Ufficio Tecnico comunale valuti quale possa essere il fabbisogno di edilizia per un biennio: solo sulla base di questa valutazione è possibile dimensionare, secondo i parametri stabiliti dal comma 4 dell’art. 16 della L.R. n. 71 del 27/12/78, il conseguente Programma Costruttivo. Va precisato che, trattandosi di insediamenti previsti su isole diverse, la valutazione dell’Ufficio Tecnico relativa al fabbisogno di ediliza per un biennio vada effettuata, separatamente, per le isole di Lipari, Vulcano e Panarea. MA, AD OGGI, È POSSIBILE ESCLUDERE CON CERTEZZA CHE L’UFFICIO TECNICO ABBIA EFFETTUATO TALI VALUTAZIONI.
Aspetti tecnici e progettuali.
La L.R. n. 18 del 13/5/78, art. 7, prescrive che “i progetti di edilizia economica e popolare nelle isole minori della Regione … devono prevedere l’altezza massima di due piani ed edifici per abitazioni unifamiliari”. Nella Relazione allegata allo schema di Programma agli atti del Comune di Lipari si riportano “tipologia a schiera simplex, a due elevazioni fuori terra ma con gli alloggi organizzati su un unico piano, fa parte di questa tipologia unità di tipo D, ciascuno della superficie netta di circa 47 mq”, e inoltre “la terza tipologia, quella a schiera simplex che comprende le unità D, è un edificio bipiano di forma rettangolare, con un alloggio ad ogni piano”. La distribuzione degli alloggi organizzati su un unico piano, in fabbricati a due elevazioni, APPARE CHIARAMENTE IN CONTRASTO con la tipologia, appositamente codificata dalla L.R. 18/78, di “abitazioni unifamiliari”. La stessa dimensione delle abitazioni, quantificata in “circa 47 mq”, non è sufficiente per poterle definire “abitazioni unifamiliari” e, casualmente, tale tipologia è prevista con dieci alloggi per l’isola di Panarea. Occorrerebbe verificare inoltre con attenzione che le aree ipotizzate non ricadano in “Zona omogenea F4”, entro i 150 metri dalla battigia, e nelle quali – sia che si tratti di zone E agricole, sia che si tratti di zone C di espansione – non è consentito dall’art. 15 della L.R. n. 78 del 12/6/76 la realizzazione di opere edilizie che non siano destinate alla diretta fruizione del mare. Appare evidente come non si possa presentare edilizia abitativa, anche se in cooperativa, come specificamente destinata alla diretta fruizione del mare.
Altre osservazioni.
Alle perplessità fin qui espresse, si aggiunge il fatto che, secondo quanto prospettato nella Relazione, le aree di verde attrezzato risultino estremamente frazionate nelle singole superfici interessate dagli interventi; per cui, nel caso di ipotetica realizzazione di “aree per l’istruzione” così come prescritto dall’art. 3 del D.M. n. 1444 del 2/4/68, si avrebbero in realtà aree talmente piccole da rendere impossibile la previsione di un qualunque insediamento.
IN CONCLUSIONE, è evidente come, alle ragioni di carattere “etico” sollevate durante parecchi interventi nei giorni scorsi (un PRG la cui entrata in vigore è imminente, ma che verrebbe preventivamente stravolto da varianti per cementificare aree destinate a verde agricolo e all’interno della fascia dei 150 metri dal mare), si aggiungano aspetti estremamente critici riguardo la regolarità tecnica del Programma Costruttivo, la sua stessa impostazione e le valutazioni connesse che spettano all’Ufficio Tecnico del Comune di Lipari. Per tale ragione, inoltriamo la presente anche al Dirigente del III Settore, auspicando che tenga conto delle considerazioni sopra riportate in sede di eventuale conferenza di servizi (che, ricordiamo, risulta fissata per la data del 2 settembre c.a.).
Sotto il profilo politico, anticipiamo fin da ora l’intenzione di depositare a breve una richiesta di autoconvocazione urgente, insieme alle altre forze di opposizione, per affrontare in Consiglio Comunale l’argomento delle caserme dei Carabinieri, la cui realizzazione è e resta una priorità per il nostro territorio, ma che certamente non può e non deve essere subordinata a progetti di cementificazione selvaggia in aree con diversa destinazione urbanistica, soprattutto alla luce evidenti delle difformità dalle previsioni di legge che sono state discusse nei punti precedenti.
Distinti saluti
Per il Circolo Eoliano di Sinistra Ecologia e Libertà,
il consigliere comunale Pietro Lo Cascio