"Il ministro Matteoli promette che Tirrenia non sarà venduta a pezzi. Poche e vaghe parole che in attesa di conoscere le nuove strategie del Governo dopo la dichiarazione di amministrazione straordinaria della società, annunciano un copione molto simile a quello Alitalia, costato agli italiani molto di più di quanto sarebbe dovuto." Lo afferma Francesco Sanna, senatore del Partito Democratico.
"Forse - scrive - sarebbe meglio far lavorare in pace il commissario D'Andrea in questo difficile agosto. La procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, a differenza del fallimento, deve tutelare insieme ai creditori, gli asset industriali ed il lavoro dei dipendenti, e questo è già una importante garanzia. Visto dalla parte dei consumatori, delle imprese e del mercato, come delle regioni dove maggiormente si concentra il servizio della società marittima, come la Sardegna, la crisi Tirrenia può diventare invece una occasione per modernizzare e rendere più efficiente il sistema dei trasporti via mare".
"Rimuovere il macigno del monopolio delle sovvenzioni pubbliche in capo a Tirrenia - afferma ancora Sanna - consentirà non solo di aumentare la concorrenza su tratte commercialmente interessanti, ma anche di attivare gare aperte a tutti gli operatori per nuovi contratti di servizio con le isole italiane. Se per raggiungere questi obiettivi si dovranno dividere gli assets di Tirrenia, non lo troverei affatto scandaloso. Direi anzi che, senza dare per impossibile vendere Tirrenia tutta insieme, sarebbe sbagliato sacrificare a questo totem gli interessi strategici nel settore dei trasporti marittimi delle grandi isole italiane e del sistema paese. Parafrasando al contrario ciò che si attribuiva a Gianni Agnelli per la Fiat, quel che và bene per l'Italia deve andar bene anche per Tirrenia", conclude Sanna.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.