Riceviamo e pubblichiamo:
Ho letto con la dovuta attenzione il ricco ed elaborato “glossario” proposto dal consigliere Finocchiaro a proposito del porto e delle variopinte dicerie che gravano attorno alla descrizione dell’opera, e confesso di essere stato colpito – in particolare – da un passaggio riportato al punto 5 (piazzola degli elicotteri), che riporto testualmente: “è evidente che la trovata è stata messa in giro con il solo scopo di ingigantire, soprattutto agli occhi degli ambientalisti, il possibile impatto naturistico”. Poiché l’autore si premura di dotarci di un dovizioso glossario per ristabilire le verità, ho avuto il dubbio che mi fosse sfuggito qualcosa, non tanto in merito agli elicotteri, bensì sul loro “impatto naturistico”; di naturistiche, infatti, conoscevo le spiagge di alcune isole greche e croate – ma ce ne sono anche in Italia – dove la gente gira pacificamente in costume adamitico. Concordo con il consigliere Finocchiaro sul fatto che l’immagine di passeggeri scesi da un elicottero così come mamma li ha fatti e che si aggirano nudi nel porto di Lipari possa produrre un certo impatto. Tuttavia, ho umilmente consultato il vecchio e sempre valido “Devoto e Oli” – insuperato vocabolario della lingua italiana – cercando significati alternativi che potessero risultare di maggiore aiuto; qui, sotto “naturismo”, c’è anche un riferimento a quella corrente che riconosce alla natura la capacità di sanare le malattie e tende a ridurre la terapia nei limiti di una funzione ausiliaria delle difese naturali: essendo nota e apprezzata la professione esercitata dall’autore del “glossario”, si potrebbe ammettere, in tal caso, una sua inconscia ma lecita avversione verso questi “naturisti” e il loro possibile impatto. Resta il mistero su cosa c’entrino gli “ambientalisti”, che a mio avviso – in una questione di porti commerciali, pescherecci e turistici, economia locale, garanzie per i cittadini, monopolio, privatizzazione, concessioni revocate e concessioni d’uso date per pochi spiccioli – vengono evocati in modo improprio e spesso fuori luogo.
Di una cosa, però, non dubito minimamente: la buona fede del consigliere Finocchiaro. Me ne convince ulteriormente, se fosse necessario, un altro suo passaggio, a proposito del punto 2 (porti si ma non così), che riporto per completezza: “in realtà quando non si vuole qualcosa, ma non si ha il coraggio di dichiararlo chiaramente, oppure quando è evidente la non opportunità di una negazione, allora si dice “si, ma non così”, ed allora si da la stura a una serie di obbiezioni il più delle volte di secondaria importanza, tramite le quali si tende in realtà a delegittimare il tutto”. È vero: io ho udito il consigliere Finocchiaro dire proprio così durante un recente consiglio comunale sul parco nazionale delle Eolie – argomento sul quale si era precedentemente astenuto – quando dichiarava che sarebbe stata una cosa apprezzabile, ma non così, e dunque votava contro. Come non apprezzare dunque la candida e sincera ammissione che oggi, a qualche settimana di distanza, mi permette di comprendere finalmente il pensiero recondito del consigliere, che scopro essere anche un fine glossografo.
Pietro Lo Cascio (Consigliere comunale Sinistra, Ecologia e Libertà)
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