Cerca nel blog

mercoledì 28 dicembre 2011

Cronaca di una morte annunciata. Ci scrive Lucia D'Albora

Buongiorno Direttore,
Da cittadina di quest'isola mi sento in dovere tra le tante cose lette in questi ultimi giorni di esprimere alcune considerazioni che vogliono rappresentano il pensiero di tanti/molti/ abitanti civili delle nostre isole.
Stante gli accaduti di questi ultimi anni e quest'ultimo atroce ed eclatante gesto che ha visto vittima una (riteniamo casuale) concittadina liparese,è d'obbligo mettere in luce il "malessere sociale" dettato dal disagio creatosi dalla mancanza di crescita e controllo delle nostre Isole,in un momento epocale così difficile di transizione tra tradizioni e modernità, tra orientamenti di tipo idealista e di tipo materialista, tra valori di tipo consumistico e voglia di benessere che ha espresso segnali di degrado ben visibili negli ultimi anni..,segnali sottovalutati,disattesi da tutti gli organi preposti allo sviluppo, controllo e formazione e gestione e cura del territorio, della nostra società.
Qui come ho già espresso in altra sede, lascio fuori la politica e guai chi in un momento così, pensi solo di poter strumentalizzare questo gesto infame e indegno che dovrà trovare giusta punizione nelle sedi di giustizia.
E' d'obbligo pertanto chiedersi di farci conoscere "i motivi ostativi" che hanno causato la perdita di controllo del territorio della società eoliana.
La mancanza di tali azioni la troviamo espressa in ogni angolo del nostro arcipelago...vorrei ricordare a molti, che non esiste una società individuale ma esclusivamente collettiva e pertanto il benessere va distribuito equamente insieme alla formazione ed al controllo.
Questa miopia e sordità oggi ci regala il fondo del secchio!!! 
Siamo esausti!non sopportiamo più questo stato di abbandono! e principalmente pretendiamo che l'intelligenza sia espressa e una volta per tutte!
La mancanza di cultura legata ad un disperato bisogno di visibilità personale che ha albergato in questi anni, non ha fatto altro che creare tutto quello che ci ritroviamo tra le mani oggi: una società distrutta nei valori negli ideali e principalmente violenta! E al di là delle giuste punizioni,si dovrà operare nel recupero di questa parte nuova di società che inevitabilmente rappresenta il futuro delle nostre isole.
L'esempio di "violenza gratuita" è la manifestazione peggiore di una società.
Cosa abbiamo preparato per i nostri figli? Che società abbiamo creato? cosa abbiamo trasferito?dov'è l'esempio da seguire?Quali sono i modelli?
La fortuna di vivere nelle isole è proprio quella di poter avere a differenza della terra ferma, il controllo, la gestione e la crescita misurandone la temperatura costantemente e che non deve venire espressa attraverso un possesso patrimoniale ma attraverso il trasferimento dei giusti valori e sani ideali che regolano e rendono civile un popolo.
Sono qui a chiedere a tutti gli enti preposti ed anche a noi cittadini, di fare immediatamente cento passi indietro,usare la coscienza che esiste dentro ogniuno di noi di fare un vero "Patto di Solidarietà" per tornare indietro sulla giusta strada, perchè cari signori,... le isole possono diventare anche delle "trappole" e principalmente desidero che si reagisca insieme a questa forma di "schiavitu" dove tutti rientriamo.
I valori, l'educazione, il rispetto,cari signori, non sono valori intrinsechi in ogni individuo ma vanno seminati, coltivati e finalmente raccolti....e sicuramente oggi questa raccolta non serve a nessuno.
Lucia d'Albora

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.