I movimenti delle folle fanno parte di quelle potenze misteriose che rientrano nell'origine della maggior parte dei fenomeni sociali. L' azione incosciente delle folle, si sostituisce all'attività cosciente degli individui, dando poi sfogo a ciò a cui abbiamo assistito stamane al porto di sottomonastero. «Ciò che più ci colpisce di una folla psicologica è che gli individui che la compongono– indipendentemente dal tipo di vita, dalle occupazioni, dal temperamento o dall’intelligenza– acquistano una sorta di anima collettiva per il solo fatto di appartenere alla folla. Tale anima li fa sentire, pensare ed agire in un modo del tutto diverso da come ciascuno di loro – isolatamente – sentirebbe, penserebbe ed agirebbe»
E' quello che mi pare sia accaduto proprio oggi. Scene di un delirio collettivo, immagini che rimandano a culture a noi lontane dove i processi avvengono in piazza e la condanna è la lapidazione di massa.
Una risposta alla violenza che richiama altra violenza al grido di: "ammazzetelo"! In un mondo dove non si è più capaci di modulare il tono della comunicazione, dove il dolore soffoca le emozioni, l'unico esito possibile è la violenza incontrollata. e ancora una volta sono qui a chiedermi: dov'è finita quell'umana pietas che dovrebbe essere ed è di tutti gli uomini?
Lasciamo decidere ai giudici se l'uomo che è stato fermato e arrestato è colpevole o innocente, attendiamo un processo prima di condannarlo.
Dare sfogo a sentimenti di odio e ostilità non ci darà giustizia, dietro un condannato spesso c'è una famiglia innocente che soffre.
Chi non sa dare un nome alla sofferenza l'agisce, la caduta del linguaggio è la caduta dell'uomo.
Daniela Merlo
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