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sabato 7 gennaio 2012

La telematica e le riflessioni di Giovanni Giardina

Gentile  direttore,  mi  consenta  di  esprimere  alcune  mie  considerazioni  associate  ad  alcune  riflessioni. Come  tanti  sanno  da  tempo  rubo  un  po’ di spazio  telematico con  delle  poesie  dialettali,   forma  di scrittura da  me preferita  perche’mantiene  viva  la  mia  origine  ma  anche  perche’  timido  e  sofferente  nell’esprimermi  in  perfetto  italiano. Da  poco  tempo  ho  potuto  apprezzare  l’utilita’  della  telematica  . Giorni  fa  in  Australia  e’  nato  un  nipote  di  mia  moglie  e  in  tempo  reale  ho  ricevuto  sia  la  notizia che  le  foto  ancora  del bimbo  cosparso  di  liquidi  materni. Piu’ vado  avanti  piu’  mi  accorgo  che  la  telematica  e’ servita  ad  avvicinare  i  popoli  accorciando  le  distanze . Uno  strumento  strepitoso  e  indescrivibile,  ma  nello  stesso  tempo  oggetto  di  profonde  riflessioni. Io  personalmente  lo  so  usare poco  ma  potrei  andare  avanti e  usarlo  ancora  di  piu’,  ma  per  cosa  ? Possiamo  tutto  affidare  al computer?  Nella  vita  ognuno  di  noi  fa  delle  scelte e  si  appaga  come  può.  Da  una  parte  ci  avvicina e  dall’altra  ci  allontana. A noi  indigeni,  giorno  dopo  giorno  ci  sta  allontanando.
Oggi  faccio  delle  riflessioni  e  vedo  cosa  facciamo  con  la  telematica :
Ci scambiamo  auguri di  ogni  genere con  parenti,  amici , residenti  nella  stessa  zona  o  lontani  sole poche centinaia  di  metri, inviamo  messaggi  di  lutto, messaggi  di  assensi  e  dissensi,  congratulazioni, indichiamo  sindaci  e  giunta,  consiglieri comunali,  facciamo  processi  telematici,  disintegriamo  persone  e  poi pronti a  riabilitatli,insomma  di  tutto , ma che fanno  parte  del  comune  convivere civile giornaliero,  a  che  cosa  mi  riferisco  ? Ai  valori  ed  ai  sensi .  Io  non  mi  faro’ mai trascinare  da  questo  mostro  oltre  i  limiti.
Posso  capire  le  notizie  e  gli  aggiornamenti,  posso  capire  gli  amici  di  fuori,  che  seguono  le  sorti  di  questo  paese,  posso  capire  gli  emigranti  che  hanno  le  loro  radici,e  hanno  il  diritto di sentirsi  vicini, ma  non  potro’  mai   rinunciare  di  stringere  la  mano  al  paesano e  sentire il  calore,  dell’amico,  non  rinuncero’mai  di  dare  un  bacio  ed  un  abbraccio  ai  parenti, non  rinuncero’  mai  al  calore  delle  labbra  sulle  guance, non  rinuncero’  mai  al  contatto  della  pelle  di  una  giovane  donna , al  sorgere  del  rossore timido  delle sue guance, non  rinuncero’  mai  di  mandare  affan’c..  un’amico , non  rinuncero’  mai  ai  valori  umani  e  ai  sensi  che  la  natura  mi  ha  regalato. Bisogna vedere  che  uso  se  ne  fa  della  telematica ! Oggi  in  un  certo verso  gia’ ci  sta allontanando ,  abbiamo  perso  parte  dei  nostri  valori.  Io il  sindaco , la giunta,  i consiglieri, li  voglio  conoscere, gli  voglio  parlare,  e  non  me  li  faccio suggerire telematicamente  da  nessuno,  tantomeno  se  risiedono  fuori..Non  mi  faro’  mai trascinare in  processi  mediatici,  io  vivo di  sentimenti e   ancora  bisognoso dell  calore  umano,  io  i  miei  diritti  me  li  sono  sempre saputi difendere,  certamente  non  con  la  telematica  come fanno alcuni, che dopo essersi sfogati dicono: “Ah !  pero’  ci  dissi  quattru  o  Sinnacu  oppure  all’assessore o a  chicchessia !”  Cosa  sta  succedendo?  Mancanza  di  coraggio? Incapacita’ ? No !  non  posso  credere  che  il  sangue  eoliano  si sia  trasformato  in  acqua  tutto  in  una  volta;  ci  stiamo  avviando inesorabilmente alla  perdita  dei  Valori  e dell’identita’…..peccato !  Se  e’ cosi’,  in  che  cosa  vogliamo  sperare  piu’ ? Tutti i  giorni  noto  anche che  da  lontano,  e  mi  sembra  giusto  e  leggittimo, che  molti  ci  seguono  e  sparano  missive dai contenuti  eccazionali  e  meritevoli  di  elogi,  mentre  alcuni  in  un  solo  giorno  spara  delle  minch…. Scusate…  missili,  senza  testate che  servono  semplicemente  a  fare  rumore,  mi  viene  in  mente : (“piu’  sono  forti  i  rumori,  piu’   sono  deboli  i  pensieri! “ ).  Concludo    dicendo,  che  finche’  mi  sopporterete  e  mi  darete  spazio,  non  mi guadagnero’  ne  stima,’ ne  una  querela,  per  qualche  parola  telematica  in  piu’,se cio’ avvenisse’ e’  perche,’ mi  sento ancora il  coraggio  di  dare   una  sputazzata  in  faccia  a  qualcuno  che  se  lo  merita  e  avro’poi  la  soddisfazione  di  difendermi  appagato  pero’  di  avergli  chiuso   un  occhio  e per  averlo  profumato  di  persona ! Ditemi  che  sono  arretrato,  chiamatemi  matusa, ditemi  che  non  seguo  piu’  i  tempi, ma  mi  farete  dei  complimenti,  perche’  in  ogni  cosa  ci  vuole  la  giusta  misura !   RIFLETTETE  !   Affettuosamente   Giardina  Giovanni   

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