Con grande piacere rilevo che tutti i cinque
candidati che si sfidano per ricoprire la carica di Sindaco del Comune di
Lipari annoverano nel loro programma amministrativo, anche se con qualche
sfumatura diversa, lo sviluppo del settore turistico. Spero che questo non
resti un “proponimento elettorale” ma diventi un punto di forza del prossimo
Primo Cittadino, tenuto conto che questo segmento è l’asse portante dell’economia
delle nostre isole. Se mi posso
permettere di dare alcuni suggerimenti, considerata l’esperienza accumulata in
tanti anni che seguo il settore, ritengo che la prima cosa da fare è quella di
dotare il Comune di un “Piano di sviluppo turistico”. E’ necessario conoscere
le potenzialità delle isole e la strada da seguire in modo univoco. Uno
strumento che doveva essere propedeutico per la redazione del Piano Regolatore
Generale e per il Piano Territoriale Paesistico e che, in mancanza, ha generato
confusione tra lo strumento di pianificazione ambientale e quello di
pianificazione urbanistica che causando la costante perdita della nostra
“originalità locale”, e quindi dell’identità turistica costruita in tanti anni
di promozione in Italia ed all’Estero. E’ tempo che lo sviluppo turistico nelle
nostre isole non avvenga come sfruttamento estraneo alle popolazioni, ma si
ponga in una nuova dimensione che tenga conto della comunità locale, dei suoi
diritti ad una migliore qualità di vita
e dei suoi doveri di salvaguardia di tutto il patrimonio di natura e di storia
cui è depositaria.
Oggi si stanno
affermando velocissimamente nuovi stili
di vita in un mondo che cambia con altrettanta velocità. Quindi nuove forme di
domanda del prodotto turistico stanno prendendo forma, creando nuove
opportunità e coinvolgendo protagonisti
che fino ad oggi erano esclusi
dal mercato. Diventa pertanto necessario approntare nuove forme di offerta, sia
nel contenuto che nella promozione, per soddisfare esigenze sempre più
diversificate ed articolate.
Per rispondere in modo concreto a questa sfida è
opportuno affrontarla in tutta la sua complessità con una strategia che dovrà
essere attuata da tutti coloro che in essa avranno un ruolo, volgendo lo
sguardo ai nuovi mercati, alle nuove sfide competitive, ai nuovi trend di un settore
in grande espansione a livello mondiale, e che contribuisce in modo rilevante
alla ricchezza economica e culturale del nostro
Paese.
Diversi sono gli aspetti che dovranno essere considerati, da quelli
relativi alle infrastrutture pubbliche fino alla strutture ricettive, da quelli
legati alla qualità dell’esperienza che i nostri ospiti faranno fino alla
formazione a tutti i livelli dei nostri addetti, dal ruolo dei marittimi ed
aerei a diversi livelli di costo, a quello dei Tour Operators di ogni dimensione,
dall’utilizzo efficace delle nuove tecnologie.
L’industria del turismo, che è scienza ed arte
insieme, che è fatta di passione e di tecnologia, che ha spazi per le grandi
organizzazioni e per i piccoli imprenditori, oggi è soprattutto organizzazione del
territorio. Questa consapevolezza è il presupposto necessario per la
valorizzazione delle risorse turistiche locali e per la crescita del nostro
Paese.
Ed
allora creiamo una destinazione che, non solo nei sogni e nei desideri, ma
nella realtà, possa offrire ai nostri visitatori, per vacanze o per affari,
un’esperienza memorabile che vorranno ripetere e, raccontandola e
promuovendola, far godere anche ai loro amici e colleghi.
Oggi,
nonostante una crisi generalizzata che si riflette nel Mondo, nonostante la
competizione globale, possiamo conseguire ottimi risultati in virtù di tre
fattori: giusto rapporto qualità-prezzo, ambiente sostenibile, ospitalità
impeccabile. Dobbiamo avere la capacità di proporci in modo imprenditoriale
effettuando necessariamente una scelta sul tipo di turismo che vogliamo attuare
per essere competitivi sui mercati nazionali ed internazionali. Il turismo
eoliano ha bisogno di una maggiore attenzione e di una più responsabile
pianificazione istituzionale, anche per contrastare la politica di
impoverimento della nostra immagine e della nostra economia posta in essere da
forze esterne all’isola per ridurci al ruolo di cenerentola nella costellazione
del turismo siciliano. La Regione Sicilia
non a caso, ci sta spogliando progressivamente di tutto. Bisogna quindi reagire
urgentemente ed energicamente. E’ tempo che l’Amministrazione Comunale faccia
un salto di qualità per ridiventare protagonista, come tutti auspichiamo Le
Eolie, a mio giudizio, sono fatte per un turismo raccolto, attento, capace di
silenzio; sono fatte per un’esperienza interiore profonda di incomparabili
incontri con la natura, la storia, l’arte. La loro dimensione fisica non
consente i grandi numeri, non è compatibile con le grandi masse. Il migliore
utilizzo della “risorsa turismo” nelle isole consiste nella riqualificazione
dello stesso e della tutela del territorio. Una terra così bella come la nostra
deve contare su un turismo di qualità per tutto l’anno. E’ invece deve
accontentarsi di una stagionalità turistica breve che non è in grado di
generare sviluppo, crescita ed occupazione.
Ma la riqualificazione del turismo si sviluppa
parallelamente alla riqualificazione del territorio e alla elevazione sociale
dei suoi cittadini. Diventa pertanto necessario promuovere il territorio in
chiave turistica, presentando i punti di forza e le attrazioni del comprensorio
che ha grande possibilità sul mercato. Il territorio quindi deve diventare
sistema, deve diventare un pacchetto appetibile da offrire agli operatori
turistici. Tutelare adeguatamente il territorio significa prestare attenzione
alla pulizia delle strade, delle spiagge e dei sentieri; regolamentare
l’ambulantato, l’uso del suolo pubblico, il traffico veicolare sempre più
caotico, l’arredo urbano, i colori delle
facciate sempre più variopinte; la dotazione di servizi igienici. La destagionalizzazione, tanto invocata, può
attivarsi concretamente restituendo al proprio uso il Palazzo della Cultura; con
il termalismo; con la sentieristica; con eventi di grande portata. Si potrebbe
decidere di assegnare alle Eolie una specie di ruolo superiore. Esse possono
rappresentare ottime “basi” per studi di tipo scientifico, archeologico-storico
o antropologico.
Particolare attenzione
deve essere data alla promozione del comparto turistico sia attraverso
redazionali su riviste specializzate, sia mediante la partecipazione alle Borse del Turismo che rappresentano uno
dei dispositivi di marketing più utilizzati in ambito turistico. La
partecipazione a tali eventi, infatti, costituisce uno degli elementi portanti
delle strategie di promozione e di public
relation, sia nella pianificazione dei soggetti pubblici che in quella
degli operatori privati.
E’ tempo di fare di
più e di impegnarsi in modo sinergico, pubblico e privato, per obiettivi più
qualificati e di crescita turistica ed economica. Solo in questo modo è
possibile ridare al Paese serenità, voglia di lavorare ed investire per essere
competitivi sul mercato del turismo. E, credetemi, in questo particolare
momento tutti ne abbiamo bisogno.
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