Gazzetta del sud - Michele Merenda
Giovedì, in occasione dei comizi elettorali
nella frazione di Lingua, le liste “Nuova Salina” del sindaco uscente
Massimo Lo Schiavo ed “Unione” del contendente prof. Marcello Saija
hanno presentato ciascuna la propria squadra ed il proprio programma,
senza comunque evitare degli affondi nei confronti dell’avversario. «Da
quando mi sono candidato – ha detto lo sfidante Saija – sento
l’obiezione che non sarei nato qui e quindi verrebbe meno la mia
legittimazione alla candidatura. Beh, questo paese l’ho scelto come sede
dei miei affetti, altri se lo sono ritrovato. Per quanto riguarda le
difficoltà con i miei impegni nazionali ed internazionali, se verrò
eletto mi collocherò in pensione. Lo Schiavo – ha specificato – è una
brava persona, si presenta bene, ma ha il difetto di pensare d’essere la
Verità rivelata, essendo lui a decidere tutto e sempre. Quando il
cittadino non ha come riferimento il Consiglio ma direttamente il
sindaco, nasce il clientelismo. Questo non è giusto, non fa crescere la
democrazia e quindi il paese. Personalmente non sono andato in nessuna
casa a chiedere voti. Se la gente mi vuole eleggere, bene; altrimenti
pazienza». Il professore si è inoltre soffermato sulla necessità di
tutelare il mare, perno dell’ecosistema eoliano e di discutere
immediatamente il PRG dopo l’approvazione, oltre alla necessaria
assistenza ai più bisognosi, come bambini e anziani. Lo Schiavo, dal
canto suo, dopo aver ricordato quanto fatto proprio per Lingua, ha
evidenziato che bisogna andar fieri di essere riusciti a realizzare
tanti progetti in pochissimo tempo, nonostante il periodo difficile.
«Sono azioni partite dai figli di questa terra – ha detto –, frutto di
quella che vuole essere una nuova classe dirigente. “Nuova Salina” non è
un progetto di Massimo Lo Schiavo, ma un bene comune, di chi a Salina
ci vive tutto l’anno e sta investendo per il proprio futuro con volontà
ed entusiasmo. Io sono uno di Voi. Se non avessimo fatto un gioco di
squadra – ha contestato il sindaco uscente – non avremmo potuto ottenere
risultati importanti, come abbassare il costo dell’acqua o del TARSU.
Salina non è seconda a nessuno e questo non lo sappiamo perché lo
abbiamo studiato sui libri, ma perché è merito delle nostre famiglie,
che la Storia l’hanno fatta»
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