Questa attività di oggi, che contempla tre sezioni: la donna nella poesia, la donna nell’arte e la donna nella pubblicità, è la conclusione di un itinerario didattico avviato il 25 novembre scorso, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, e dopo un percorso di approfondimenti, riflessioni e analisi, confluisce oggi in questo omaggio alle donne.
L’ipotesi più diffusa dell’origine della giornata dell’8 Marzo, riconduce al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme. In realtà la storia di questa festa è molto più complessa.
Ma quel tragico evento, successivamente, ha fatto nascere una serie di celebrazioni che i primi tempi si svolgevano solo negli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine delle operaie morte nel rogo della fabbrica. In seguito, con il diffondersi delle varie iniziative che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell’8 Marzo assunse un’importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa, le varie associazioni di donne o culturali, organizzano manifestazioni e convegni sull’argomento, cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, e i tragici eventi di cronaca, che apprendiamo giornalmente dagli organi di stampa, sono purtroppo una conferma che la donna, nonostante l’evoluzione sociale e culturale avvenuta, continua a subire soprusi,violenze ed ingiustizie. Sembra quasi che ci sia una guerra contro le donne, forse una guerra inconscia da parte di alcuni individui che temono la supremazia, la forza, il coraggio delle donne e quindi tendono a sopraffarle anche con la violenza e la morte.
Il simbolo di questa festa è il fiore della mimosa. Furono le femministe italiane dell’U.D.I. (Unione Donne Italiane) che nel 1946, preparando la prima festa della donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale. Scelsero i mazzetti di mimosa che fioriscono a marzo e sono a buon prezzo. E fu proprio Teresa Mattei, che partecipava all’Assemblea Costituente che varò la nostra Costituzione, a scegliere il fiore della mimosa.
La sezione “La donna nella poesia” comprende versi celebri e non. Tra i versi celebri ci hanno particolarmente colpito quelli della poetessa Alda Merini, una delle maggiori poetesse contemporanee. La sua poetica, fatta di ardore, visionarietà e profonda inquietudine, ne ha fatto una delle voci più intense e significative del Novecento e dei primi anni 2000.
L’ipotesi più diffusa dell’origine della giornata dell’8 Marzo, riconduce al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme. In realtà la storia di questa festa è molto più complessa.
Ma quel tragico evento, successivamente, ha fatto nascere una serie di celebrazioni che i primi tempi si svolgevano solo negli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine delle operaie morte nel rogo della fabbrica. In seguito, con il diffondersi delle varie iniziative che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell’8 Marzo assunse un’importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa, le varie associazioni di donne o culturali, organizzano manifestazioni e convegni sull’argomento, cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, e i tragici eventi di cronaca, che apprendiamo giornalmente dagli organi di stampa, sono purtroppo una conferma che la donna, nonostante l’evoluzione sociale e culturale avvenuta, continua a subire soprusi,violenze ed ingiustizie. Sembra quasi che ci sia una guerra contro le donne, forse una guerra inconscia da parte di alcuni individui che temono la supremazia, la forza, il coraggio delle donne e quindi tendono a sopraffarle anche con la violenza e la morte.
Il simbolo di questa festa è il fiore della mimosa. Furono le femministe italiane dell’U.D.I. (Unione Donne Italiane) che nel 1946, preparando la prima festa della donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale. Scelsero i mazzetti di mimosa che fioriscono a marzo e sono a buon prezzo. E fu proprio Teresa Mattei, che partecipava all’Assemblea Costituente che varò la nostra Costituzione, a scegliere il fiore della mimosa.
La sezione “La donna nella poesia” comprende versi celebri e non. Tra i versi celebri ci hanno particolarmente colpito quelli della poetessa Alda Merini, una delle maggiori poetesse contemporanee. La sua poetica, fatta di ardore, visionarietà e profonda inquietudine, ne ha fatto una delle voci più intense e significative del Novecento e dei primi anni 2000.
“A
tutte le donne”
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci ancora a piangere,
e poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
innalzi il tuo canto d’amore.
*
* *
“L’inno
alla Donna”
Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventa la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare
del pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua… (…).
Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventa la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare
del pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua… (…).
*
* *
Un’altra poesia di particolare intensità emotiva è “Donna” di Rabindranath Tagore, poeta, prosatore, drammaturgo, musicista e filosofo indiano, (Calcutta 1861 – Santi Niketan, Bolpur, 1941). Considerato una delle figure più rappresentative dell’India moderna, si fece portavoce di un messaggio universale che valica i confini tra razze e popoli. Egli si proponeva di conciliare la cultura occidentale con quella orientale; nelle sue liriche, come nella sua vita, Tagore esprime la propria passione, la sua convinta ricerca dell’armonia e della bellezza, e questa poesia è una testimonianza della sua particolare poetica.
Un’altra poesia di particolare intensità emotiva è “Donna” di Rabindranath Tagore, poeta, prosatore, drammaturgo, musicista e filosofo indiano, (Calcutta 1861 – Santi Niketan, Bolpur, 1941). Considerato una delle figure più rappresentative dell’India moderna, si fece portavoce di un messaggio universale che valica i confini tra razze e popoli. Egli si proponeva di conciliare la cultura occidentale con quella orientale; nelle sue liriche, come nella sua vita, Tagore esprime la propria passione, la sua convinta ricerca dell’armonia e della bellezza, e questa poesia è una testimonianza della sua particolare poetica.
Donna,
non sei soltanto l’opera di Dio,
ma
anche degli uomini, che sempre
ti
fanno bella con i loro cuori.
I
poeti tessono una rete
con
fili di dorate fantasie;
i
pittori danno alla tua forma
sempre
nuova immortalità.
Il
mare dona le sue perle,
le
miniere il loro oro,
i
giardini i loro fiori
per
adornarti, per coprirti
per
renderti sempre più preziosa.
Il
desiderio del cuore degli uomini
ha
steso la sua gloria sulla tua giovinezza.
Per
metà sei donna,
per
metà sei sogno.
*
* *
Concludiamo con i versi di un giovane poeta contemporaneo, di origine napoletana “Il coraggio delle Donne” di Bruno Esposito.
Sono
coraggiose le donne,
ci
costa caro, ma bisogna ammetterlo.
La
fragilità? Solo uno stato culturale,
più
che un dato biologico.
Sono
forti e coraggiose, le donne.
Quando
scelgono la solitudine,
rinunciando
a un falso amore,
smascherandone
la superficialità.
Sono
coraggiose le donne, quando
crescono
i figli senza l’aiuto di nessuno,
rivalutando
l’ancestrale primato,
quelle
di essere mamme.
(…)
Sono
forte e coraggiose, le donne,
quando
sopportano violenze di ogni tipo,
per
salvaguardare quello che resta di famiglie,
che
non sono più tali.
Sono
la speranza del mondo, le donne, in qualsiasi
circostanza
continuano a far nascere uomini,
che
poi le tradiranno.
*
* *
Anche noi, nella
nostra semplicità ed estemporaneità, ci siamo cimentati ad
omaggiare la donna con dei piccoli componimenti scaturiti dalla
consapevolezza che la donna è sicuramente una delle “meraviglie
del creato”, è una grande risorsa per il mondo intero e come tale
va valorizzata, rispettata, amata
“O tu donna”
(di
Andrea Angelo Cannistrà)
O
tu donna, bella come
un
fiore appena sbocciato,
coraggiosa
come un leone,
ma
delicata
come
una farfalla.
O
tu donna, meravigliosa,
scesa
dal cielo.
Sorridi
e torna il sole.
O
tu donna, ci salvi dal
baratro
del caos.
O
tu donna,
non
mi abbandonare mai.
“Tu
sei la Donna” (di
Andrea Traviglia)
Donna,
per me tu sei bellezza,
amore,
sensibilità, coraggio,
ma
soprattutto VITA.
Tu
sai essere madre, sorella, amica, compagna.
Quando
ridi i tuoi occhi diventano stelle
che
illuminano il cammino della vita.
Il
tuo sorriso, contagioso,
trasforma
le mie giornate tristi,
e
vedo sempre il sole
anche
se fuori piove.
Niente
avrebbe senso senza di te;
tu
sei la donna che mi ha regalato la VITA.
“Una
creatura preziosa” (di
Marco Spartà)
Donna,
creatura preziosa,
non
basta a ricordarti una semplice mimosa,
da
te nasce la vita, un dono speciale,
in
tutto ciò che fai sei fenomenale.
Ti
paragonerei a una meravigliosa rosa bianca.
La
donna va difesa, non la dobbiamo mai maltrattare.
Non
soltanto l’otto marzo ella va festeggiata,
perché
la donna ogni giorno va rispettata.
Le
donne richiedono diritti e parità,
senza
di loro non esisterebbe la felicità.
“Io
sono donna” (di
Giulia Ziino)
Io
sono donna,
e
quindi sono attrice,
interpreto
mille ruoli
e
ho mille facce.
Io
sono donna
e
mento senza volere.
Faccio
di tutto per ottenere ciò che voglio.
Ti
posso togliere l’animo, in un attimo,
se
voglio.
Io
sono donna,
ti
amo e ti odio.
Io
sono donna
e
posso essere come il deserto,
ti
posso soffocare, persino bruciarti il viso
ma
quando voglio
mi
trasformo in acqua per dissetarti.
Io
sono donna
e
ti posso aiutare,
se
chiedi qualcosa
troverò
la risposta.
Io
sono donna
e
in quanto tale
sarò
il tuo universo.
“La
donna essenziale” (di
Francesca Aiello)
La
donna,
la
persona di cui non puoi farne a meno,
che
ti da vita,
che
ti da amore,
che
ti regala tutto ciò di cui hai bisogno.
La
donna,
l’essere
essenziale per la vita,
senza
di lei nulla avrebbe senso.
Anche
se a volte sembra debole e afflitta,
riesce
sempre ad affrontare la vita
senza
fermarsi al primo ostacolo che incontra.
Il
coraggio non le manca mai.
Che
vita sarebbe se non ci fosse la donna?
Non
oso immaginare.
Bisogna
amarla e festeggiarla sempre,
in
ogni momento.
*
* *
Per la sezione la
donna nell’arte abbiamo
estrapolato alcune immagini di dipinti femminili molti significativi,
realizzati da pittori che hanno raffigurato il volto di donna. E come
non inserire in questa breve carrellata di quadri il mitico volto
della “Gioconda”
di Leonardo da Vinci? Ci è sembrato molto indicativo per raffigurare
tutto il mistero ed il fascino che ogni donna racchiude nel suo animo
e nel suo sguardo. Ma abbiamo rintracciato anche dei dipinti che
raffigurano la donna nella sua quotidianità come “Le
vagliatrici di grano”
del pittore Gustave Coubert, o dipinti che raffigurano la donna nella
sua leggiadria come “La
ballerina” di Edgar
Degas.
Nella
sezione
La donna nella pubblicità,
invece abbiamo cercato di rappresentare, con le immagini
pubblicitarie, i vari aspetti della donna vista nel suo essere
romantica, frizzante, gioiosa, chic, ecc. Comunicare, quindi, con le
immagini le sensazioni interiori della donna e la sua identità
femminile.
*
* *
Francesca Aiello, Giulio Biviano, Angelo Cannistrà, Eric Mollica, Sergio Mollica, Patrick Oriti, Giulia Rotilio, Marco Spartà, Andrea Traviglia, Giulia Ziino.
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