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venerdì 7 marzo 2014

Sulla Gazzetta del sud, di oggi a firma del direttore Sarpi, l'incendio nell'abitazione di Lo Presti. I due marocchini "eroi" e l'abnegazione di tre pompieri fuori servizio.

Il giorno dopo il terribile rogo che ha devastato l' appartamento nel centro storico di Lipari, e dove si è corso il rischio si potesse consumare una tragedia, arrivano le prime determinazioni degli organismi competenti sull' intero edificio ubicato in via Aricò.
Si apprendono, inoltre, tutta una serie di particolari, inerenti ai momenti cruciali dell'accaduto, che mettono in risalto gesti di una certa rilevanza sociale. 
Il sopralluogo di stamattina, compiuto dal geometra Placido Sulfaro (responsabile della Protezione civile comunale), dai vigili del fuoco del distaccamento di Lipari e dai tecnici di parte ingegnere Giuseppe Vassallo e geometra Bartolo Natoli, ha evidenziato come nell'immobile, a seguito dell'incendio, vi siano un appartamento inagibile (quello interessato direttamente dalle fiamme), due parzialmente inagibili ed un altro che ha riportato danni alle storiche volte con affreschi.
Nulla, invece, trapela per quanto riguarda la causa che ha scatenato le fiamme. L'ipotesi più accreditata (ma non dalle fonti ufficiali) è quella del corto circuito. 
Come anticipato si apprendono anche ulteriori notizie legate ai momenti cruciali dell'incendio. 
A trasportare fuori dall'abitazione in fiamme, Peppe Lo Presti e il suo figliolo sono stati Nabil e Marah Abderramim, due giovani marocchini che abitano in un altro appartamento dello stabile. 
Non appena resisi conto della drammaticità della situazione, nonostante i potenziali pericoli che potevano correre, non hanno esitato neppure un attimo per penetrare all'interno dell'appartamento e a portarli in salvo. Da plauso, inoltre, anche l'intervento di Santi Cataliotti, Maurizio Moretto e Davide Favoloro, tre vigili del fuoco che, seppure fuori servizio, constatata la gravità di quanto stava accadendo, non hanno esitato neppure un attimo ad intervenire per dare manforte ai propri colleghi per evitare che le fiamme potessero propagarsi nelle abitazioni limitrofe e salvare tutto ciò che era possibile. Il Cataliotti, arrivato sui luoghi in contemporanea con la squadra comandata da Salvatore Pannuccio, ha praticamente preso parte all'interezza delle operazioni. 
 Ovviamente in una comunità come quella isolana, dove ci si conosce tutti, la vicenda è al centro di ogni discussione e diversi sono gli attestati di vicinanza a questa famiglia ben voluta da tutti.
Inagibile l'abitazione il Lo Presti e i suoi cari (la moglie e due figli) sono in queste ore ospitati a casa di parenti.

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