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sabato 8 marzo 2014

LA NOVITA’ SCHIACCIATA DAL “CARRO DELL’INDIFFERENZA”. L'amarezza di Gabriele Furnari Falanga

C’erano e non c’erano una volta, nel lontano Lunedì 3 Marzo 2014, le “Favole per strada” un nuovo ed originale evento prodotto interamente da una giovane compagnia, il  “Teatro dello Specchio” di Messina, con interpreti eoliani, che con grande lavoro, entusiasmo, sacrifici e soprattutto GRATUITAMENTE ha prestato il proprio servizio per arricchire le manifestazioni collegate al carnevale eoliano.
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Lipari,  prevedeva, come da   cartellone   due appuntamenti:
•        Il primo Venerdì 28 Febbraio nell’isola di Vulcano, dove con grande piacere ed allegria è stata accolta da bambini e genitori solari e partecipi che hanno seguito con attenzione  l’esibizione lanciandosi, alla fine, in balli scatenati.
•        Il secondo Lunedì 3 Marzo (sulla carta!) a Lipari. E qui arrivano le note dolenti.
Riepiloghiamo gli avvenimenti per chiarezza:
Veniamo a conoscenza che nella mattina del 3 Marzo viene indetta una riunione tra assessori e responsabili dei carri per organizzare la sfilata nel pomeriggio, visto che era stata annullata  quella  del giorno prima a causa della pioggia. Di  questa riunione non è stata resa partecipe  l’associazione “Teatro dello Specchio” che doveva mettere in scena nel pomeriggio a partire dalle ore 16.00, secondo cartellone, le favole per strada con i bambini. La novità della sfilata dei carri, in programma alle 16.30, si apprende, con grande stupore e delusione, leggendola casualmente sulle pagine web di un notiziario eoliano.  Alle rimostranze esternate, è stato ribattuto che si doveva procedere tranquillamente secondo programma, al che la compagnia, per tempo si prepara nella postazione prevista davanti alla Chiesa di S. Pietro.
Da qui in avanti è tutto un susseguirsi di incresciosi episodi:
-Immediatamente veniamo invitati a spostarci per dare la precedenza al posizionamento dei carri per la sfilata...
-Viene detto che la compagnia non deve stare là  perché  devono sfilare i carri...
-Gli organizzatori  dicono che loro delle  "favole per strada" non ne sanno niente...
-Se proprio non se ne può fare a meno, bisogna farle alla svelta....
In questo clima mortificante inizia  la rappresentazione delle favole, destreggiandosi tra mormorii degli addetti ai lavori  ed inviti a tagliare la manifestazione, e,  ciliegina sulla torta, arrivati alla palma, luogo a suo tempo indicato per  raccogliersi e mettere in scena la prima favola… troviamo il posto impegnato dalla  bancarella di un ambulante,  al quale noi dobbiamo chiedere gentilmente di spostarsi!!  
Questa premessa  serve da spunto per delle riflessioni:
di certo ci rendiamo conto che probabilmente una sfilata di carri può avere la supremazia  su un teatro fatto in strada, anche se l’obiettivo era di fornire una proposta inedita nell’isola, e di coinvolgere i bambini in maniera sana e divertente, visto che questi  interagiscono con gli attori e diventano protagonisti essi stessi. Puntualizziamo che si è voluto con forza puntare sui bambini e sul loro coinvolgimento, con la convinzione che essi sono i pionieri del futuro e la forza positiva di un paese, ma non basta inventarsi una manifestazione, se poi i genitori (che devono accompagnarli) non ne comprendono il fine, o forse più semplicemente non sono interessati a far conoscere ai propri figli delle proposte nuove ed alternative. Ma ognuno è libero di scegliere ciò che ritiene più giusto, noi teniamo solo a precisare che il teatro per l’infanzia non è un teatro di scarto, anzi comporta una grande responsabilità ed un grande impegno, e si prefissa l’obiettivo di collaborare come può  alla crescita e all’educazione sociale dei bambini.   
Detto questo, al fine di non esprimere una mera polemica, ma nella speranza di dare un contributo positivo al futuro miglioramento organizzativo, se mi posso permettere, vorrei evidenziare che quando ci sono più soggetti coinvolti nelle manifestazioni, è corretto sentire tutti congiuntamente e per tempo perché ognuno possa esprimere il proprio pensiero e punto di vista, ed evitando così sgradevoli ed inopportune  “piazzate” durante lo svolgimento delle manifestazioni e soprattutto per fare in modo che tutte le espressioni possano avere giusto risalto, visto che non c’è chi lavora di meno e chi lavora di più, infatti pensiamo che ognuno si sia impegnato per la buona riuscita dell’evento nel suo complesso, e nessuno deve essere sminuito nell’impegno profuso, sia che abbia preparato un mastodontico carro, sia che abbia preparato un piccolo gruppo di teatro. Entrambi esprimono pari professionalità ed impegno, ed a tutti è costata fatica realizzare il proprio progetto.
Inoltre probabilmente le due manifestazioni, avendo target differenziati, non andavano fatte in contemporanea, a maggior ragione visto che la sfilata dei carri prevedeva una replica nella corrente settimana. Forse bisognava pensare che un genitore  poteva trovare impegnativo portare il proprio figlio alle 16.00 e farlo restare fino a tarda notte per seguire la sfilata dei carri (delle due l’una…) e la scelta è facile immaginare  dove potesse cadere .
Questo per dovere di cronaca e di precisione, comunque  voglio pubblicamente ringraziare quanti mi hanno aiutato nella realizzazione di questo progetto, i bambini  intervenuti  ed i loro sorrisi che hanno permesso di annullare le negatività della giornata, un grazie all’amministrazione comunale che ha creduto in questa idea, un ringraziamento al PANIFICIO GENTILE e alla signora ANNA CANNISTRA’ che hanno fornito gratuitamente  i  gustosi “giggi” distribuiti a tutti i bambini, ed a quanti ci hanno sostenuto in diversi modi.
 Garcìa Lorca scrisse: “Un popolo senza teatro è morto”.
 Voglio sperare non diventi una triste realtà!
Gabriele Furnari Falanga

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