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lunedì 17 novembre 2014

Lo Cascio al sindaco Giorgianni: "Quali gli orientamenti dell’amministrazione per la riqualificazione e messa in sicurezza delle ex-cave di pomice?"

Al Signor Sindaco del Comune di Lipari
e p.c. al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Lipari

Interrogazione consiliare: orientamenti dell’amministrazione per la riqualificazione e messa in sicurezza delle ex-cave di pomice.

Gentile Signor Sindaco,
sono ormai trascorsi parecchi mesi da quando è stata avviata una fase di confronto nell’ambito della commissione consiliare sull’urbanistica sul delicato – e, aggiungerei, cruciale – argomento della riqualificazione delle aree dove erano attive le cave di pomice. 
Durante le riunioni, nel corso delle quali l’amministrazione era rappresentata dal suo esperto, è stato chiesto di potere avere contezza dell’effettiva ripartizione delle proprietà nelle aree interessate; ovvero, di poter stabilire con minor grado di approssimazione quali terreni risultano di proprietà comunale e quali, eventualmente, di proprietà privata.
Stranamente, a seguito di tale richiesta le riunioni sono cessate. Si tratta certamente di una curiosa coincidenza, ma è altrettanto certo che, pur essendo tra coloro che sostenevano che qualsiasi eventuale ipotesi di lavoro dovesse tenere conto delle indicazioni derivanti da tale documentazione (che deve necessariamente essere in possesso dell’Ente), ad oggi non ho mai ricevuto nulla.
Ho però appreso dalla stampa locale di numerose altre riunioni, definite “tavoli tecnici”, dove si starebbe discutendo lo stesso argomento, sempre alla presenza dell’esperto dell’amministrazione ma con varie associazioni al posto dei consiglieri comunali. Suppongo che almeno in tale sede questa documentazione sia stata finalmente resa disponibile,altrimenti dovrei pensare che i partecipanti siedano a dibattere attorno al nulla, o peggio ancora, a un mistero che per ignoti motivi rimane imperscrutabile.
Un aspetto ancor meno comprensibile è la voce che accompagna i lavori del cosiddetto “tavolo tecnico”, ossia che lo stesso sarebbe finalizzato a definire le linee guida di un PUE (per i profani: Piano Urbanistico Esecutivo) che, ed è qui che sorge il dubbio, la sua giunta vorrebbe approvare senza sottoporlo all’esame del consiglio comunale.
Per mia natura ottimista e poco propenso a dare credito a voci di corridoio, sarei abbastanza certo che si tratti di un fraintendimento, e che la giunta che lei presiede non vorrà distinguersi per essere stata l’unica amministrazione che ha sottratto il dibattito sul futuro di un’area vasta e di rilevante importanza come quella ex-pomicifera ai legittimi rappresentanti della nostra comunità – il consiglio comunale – che tra i suoi (pochi) compiti annovera proprio quello della pianificazione territoriale.
Per fugare tale dubbio e le sue numerose implicazioni, desidero dunque ricevere da lei risposte quanto più possibile esaurienti in merito alle seguenti domande:
1) esiste una documentazione relativa alle effettive proprietà dell’area interessata (non mi  riferisco soltanto a Porticello, ma anche ad Acquacalda, dove esiste un’altra area pomicifera sebbene da un po’ di tempo nessuno ne parli più)?
2) dove è possibile reperire tale documentazione, chiesta mesi fa nel corso dei summenzionati lavori della commissione urbanistica?
3) lei può garantire con assoluta certezza che presso “tavolo tecnico” presieduto dall’esperto della sua amministrazione – dove si starebbero definendo “linee guida”relative alla materia in oggetto – non siedano soggetti che hanno, o hanno avuto inpassato, alcun coinvolgimento e/o affinità di natura parentale e/o professionale con i  privati coinvolti nell’eventuale redazione di un PUE?
4) lei può confermare che l’intendimento della sua amministrazione è che qualsivoglia piano o strumento urbanistico relativo all’area pomicifera passi, come è giusto che sia, al vaglio del consiglio comunale?
In attesa delle sue indispensabili risposte, porgo distinti saluti.
Al Presidente del Consiglio Comunale, che legge per conoscenza, rivolgo invece un invito a vigilare con maggiore incisività sulle iniziative e sugli eventuali procedimenti avviati dall’amministrazione e dai suoi esperti in materia di riqualificazione delle aree in questione, giacché non può sfuggirgli l’importanza che le stesse assumono non soltanto per il mantenimento del riconoscimento delle Eolie quale Patrimonio dell’Umanità, ma anche e soprattutto come punto nodale nelle scelte per uno sviluppo sostenibile e durevole o, in alternativa, come pista di lancio (c’è sempre qualche pista di mezzo, in questo paese…) verso soluzioni azzardate e velleità privatistiche che potrebbero minare 
ulteriormente il nostro già zoppicante tessuto economico. E, naturalmente, distinti saluti anche a lui.
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale de La Sinistra)

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