Se le bancarelle rappresentano il nostro patrimonio culturale e sono parte integrante delle nostre tradizioni popolari, l’assessore Sardella non sa quello che dice ed è il motivo per il quale sosteniamo da tempo che il suo operato e quello dei suoi colleghi è totalmente e politicamente inadeguato.
Oggi non vogliamo fare polemica e non ci interessa entrare nel merito della gestione dell’evento, non ci interessa sapere se le “BANCARELLE ” hanno avuto un regolare permesso per l’occupazione del suolo pubblico e non ci interessa conoscere se, come pare da alcune dichiarazioni apparse sui social da un esperto di questa amministrazione, il contributo per tale autorizzazione, se mai esista, è stato incassato dall’ufficio preposto o dal comitato organizzatore.
Certamente ci attendiamo che l’assessore Sardella ed il primo cittadino chiariscano la posizione ed il ruolo di tutti i comitati organizzatori e ci spieghino ufficialmente se tali comitati gestiscono introiti derivanti dall’occupazione suolo degli ambulanti e sopratutto come vengono utilizzate queste risorse.
Noi, nel frattempo, immaginiamo convintamente che le tradizioni popolari siano altre e che si possa “utilizzare” un evento religioso così bello e particolare per promuovere la nostra storia, i nostri costumi, i nostri prodotti, gli antichi mestieri, il tutto in una cornice che certamente non può essere identificata nella bancarellopoli che anche quest’anno l’amministrazione Giorgianni ci ha proposto e certamente ci proporrà per la festa di S. Cristoforo e seguenti.
Noi immaginiamo una cornice fatta di strutture amovibili che riprendano e ripercorrano la storia e le tradizioni del territorio e non possiamo consentire ad un Assessore di affermare che la bellezza di quella storia da portare alla conoscenza dei turisti sia rappresentata dalla presenza nel tempo delle cosiddette “bancarelle”.
Art.1
Oggi non vogliamo fare polemica e non ci interessa entrare nel merito della gestione dell’evento, non ci interessa sapere se le “BANCARELLE ” hanno avuto un regolare permesso per l’occupazione del suolo pubblico e non ci interessa conoscere se, come pare da alcune dichiarazioni apparse sui social da un esperto di questa amministrazione, il contributo per tale autorizzazione, se mai esista, è stato incassato dall’ufficio preposto o dal comitato organizzatore.
Certamente ci attendiamo che l’assessore Sardella ed il primo cittadino chiariscano la posizione ed il ruolo di tutti i comitati organizzatori e ci spieghino ufficialmente se tali comitati gestiscono introiti derivanti dall’occupazione suolo degli ambulanti e sopratutto come vengono utilizzate queste risorse.
Noi, nel frattempo, immaginiamo convintamente che le tradizioni popolari siano altre e che si possa “utilizzare” un evento religioso così bello e particolare per promuovere la nostra storia, i nostri costumi, i nostri prodotti, gli antichi mestieri, il tutto in una cornice che certamente non può essere identificata nella bancarellopoli che anche quest’anno l’amministrazione Giorgianni ci ha proposto e certamente ci proporrà per la festa di S. Cristoforo e seguenti.
Noi immaginiamo una cornice fatta di strutture amovibili che riprendano e ripercorrano la storia e le tradizioni del territorio e non possiamo consentire ad un Assessore di affermare che la bellezza di quella storia da portare alla conoscenza dei turisti sia rappresentata dalla presenza nel tempo delle cosiddette “bancarelle”.
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