Lunedì 9 maggio alle ore 19 nella Chiesa del Pozzo si è svolta una raccolta funzione per ricordare e pregare per i 61 morti dell’affondamento del Santamarina avvenuto il 9 maggio del 1943. L’evento fu un grande dramma per la popolazione eoliana perché non ci fu famiglia che non fosse toccata dalla tragedia.
Il piroscafo era salpato nel pomeriggio intorno alle 15 e 10 da Marina Corta per far rotta su Vulcano Milazzo… Il mare era particolarmente mosso, ma non creava preoccupazione per una imbarcazione considerata d’avanguardia. Lasciato lo scalo di Vulcano, il Santamaria proseguiva speditamente il suo percorso, quando a nove miglia da Lipari e non più di tre o quattrocento metri da Punta Luccia, un siluro lanciato da un sommergibile inglese, lo colpiva al centro ed esattamente all’altezza della sala macchina spaccandolo in due e facendolo colare a picco in pochissimi minuti: portandosi dietro il suo immane carico di morte e disperazione.
Ha celebrato la S. Messa Mons. Gaetano Sardella che all’omelia ha ricordato l’evento ma ha voluto collegarlo a tutti i morti innocenti delle guerre che hanno perso la vita e continuano a perderla ancora in questi anni ed in questi giorni. Fra l’altro don Gaetano ha sottolineato come “non si deve perdere la memoria di questi fatti e di questi drammi che fanno parte della nostra storia e della nostra civiltà e che devono stimolarci ad operare per la pace perché situazioni del genere non abbiano più a ripetersi”.
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