Prendiamo atto con soddisfazione che il Sig. Sindaco ha trovato il tempo e la voglia di dare in qualche maniera riscontro alla richiesta di un incontro avanzatagli da questa associazione a mezzo PEC già diversi giorni addietro.
Certo, ancora una volta il metodo ed il merito appaiono censurabili; il primo cittadino si sente in qualche maniera in diritto di tacciare una libera associazione di comuni cittadini, che non hanno né interessi di natura elettorale né velleità da palcoscenico, di “allarmismo” teso a – non si sa bene per qual fine - delegittimare una proposta che egli ritiene ( legittimamente, per carità) di primario interesse per la collettività.
Abbiamo sempre affermato, concetto evidentemente sfuggito al Dott. Giorgianni, di non avere la pretesa di essere depositari del verbo ma di voler semplicemente, e nel pieno rispetto dei canoni che una democratica convivenza impone, informare i cittadini eoliani di cosa vuol dire per il loro territorio l’istituzione di una AMP.
Tacciare tale legittima iniziativa quale portatrice del male assoluto sol perché la prova di quanto affermato da questa associazione collide con l’altrettanto libero pensiero del primo cittadino francamente ci lascia sgomenti. Questa associazione non intende impartire lezioni a nessuno e gradirebbe che altri facciano altrettanto accettando serenamente un confronto fino ad ora negato. Nel merito vogliamo ricordare a chi legge che “i divieti” di cui si parla come attualmente esistenti riguardo la fruizione del nostro mare sono dettati, principalmente, ed in misura prevalente, da contingenti necessità di salvaguardia della pubblica incolumità e, come tali, essi possono essere revocati in ogni momento qualora vengano a cessare i relativi presupposti che , per come è noto all’amministrazione liparese, risiedono nella messa in sicurezza di alcune aree del contorno isolano interessate negli ultimi anni da fenomeni franosi. Ben altre limitazioni nascerebbero invece dalla regolamentazione conseguente all’istituzione di una AMP che soggiacciono a precisi dettami legislativi (la legge quadro sulle AMP del 1991 ) dai quali non è possibile derogare se non in misura assolutamente marginale.
Al riguardo, e fedeli alla nostra missione divulgativa, invitiamo chi ne ha interesse a prendere conoscenza, a titolo di mero esempio, del regolamento dell’AMP di Tavolara e Capo Coda Cavallo o anche di quello dell’AMP di Capo Caccia- Isola Plana o, se ne hanno ancor voglia, del Paco Nazionale del Gargano, che ricomprende il territorio delle isole Tremiti.
E poi si facciano un’idea sui pro e sui contro. Diversamente da chi sostiene senza se e senza ma l’istituzione di una AMP, noi continuiamo a informare invitando la gente a non fermarsi alle sempre più labili parole, ma ad affidarsi allo scritto che , nel nostro caso, si concretizza nei vari regolamenti delle AMP italiane.
Non abbiamo confuso mai alcunché e tanto meno tra parchi e AMP; forse l’amministrazione liparese sconosce che diverse aree di tutela del mare costituiscono propaggine di parchi terrestri; esempi ne sono il Parco Nazionale della Maddalena, quello dell’Arcipelago toscano, quello poc’anzi citato del Gargano ed altri ancora che non citiamo per non annoiare oltre misura il lettore.
Ci preoccupa invece l’affermazione del primo cittadino laddove egli conferma ...“che la discussione e l’analisi sulla perimetrazione e sul regolamento si faranno a tempo debito, vale a dire solo se e quando ci sarà una proposta seria in tal senso, che non può non essere conseguente ad un avvio della procedura, con la redazione degli studi e delle ricerche necessarie perché questa proposta sia realistica e credibile”.
Tradotto: intanto si avvia l’iter per l’istituzione della AMP senza alcun preventivo confronto con la popolazione, si acquisiscono gli studi e le ricerche necessarie per supportare tale istituzione e quindi “a lettu misu e tavula consuta” si coinvolgono gli isolani per proporre insieme un regolamento del quale si è ben consapevoli non potrà discostarsi dalle ferree linee guida della legge istitutiva. Traete voi le conclusioni!
La Voce Eoliana
Certo, ancora una volta il metodo ed il merito appaiono censurabili; il primo cittadino si sente in qualche maniera in diritto di tacciare una libera associazione di comuni cittadini, che non hanno né interessi di natura elettorale né velleità da palcoscenico, di “allarmismo” teso a – non si sa bene per qual fine - delegittimare una proposta che egli ritiene ( legittimamente, per carità) di primario interesse per la collettività.
Abbiamo sempre affermato, concetto evidentemente sfuggito al Dott. Giorgianni, di non avere la pretesa di essere depositari del verbo ma di voler semplicemente, e nel pieno rispetto dei canoni che una democratica convivenza impone, informare i cittadini eoliani di cosa vuol dire per il loro territorio l’istituzione di una AMP.
Tacciare tale legittima iniziativa quale portatrice del male assoluto sol perché la prova di quanto affermato da questa associazione collide con l’altrettanto libero pensiero del primo cittadino francamente ci lascia sgomenti. Questa associazione non intende impartire lezioni a nessuno e gradirebbe che altri facciano altrettanto accettando serenamente un confronto fino ad ora negato. Nel merito vogliamo ricordare a chi legge che “i divieti” di cui si parla come attualmente esistenti riguardo la fruizione del nostro mare sono dettati, principalmente, ed in misura prevalente, da contingenti necessità di salvaguardia della pubblica incolumità e, come tali, essi possono essere revocati in ogni momento qualora vengano a cessare i relativi presupposti che , per come è noto all’amministrazione liparese, risiedono nella messa in sicurezza di alcune aree del contorno isolano interessate negli ultimi anni da fenomeni franosi. Ben altre limitazioni nascerebbero invece dalla regolamentazione conseguente all’istituzione di una AMP che soggiacciono a precisi dettami legislativi (la legge quadro sulle AMP del 1991 ) dai quali non è possibile derogare se non in misura assolutamente marginale.
Al riguardo, e fedeli alla nostra missione divulgativa, invitiamo chi ne ha interesse a prendere conoscenza, a titolo di mero esempio, del regolamento dell’AMP di Tavolara e Capo Coda Cavallo o anche di quello dell’AMP di Capo Caccia- Isola Plana o, se ne hanno ancor voglia, del Paco Nazionale del Gargano, che ricomprende il territorio delle isole Tremiti.
E poi si facciano un’idea sui pro e sui contro. Diversamente da chi sostiene senza se e senza ma l’istituzione di una AMP, noi continuiamo a informare invitando la gente a non fermarsi alle sempre più labili parole, ma ad affidarsi allo scritto che , nel nostro caso, si concretizza nei vari regolamenti delle AMP italiane.
Non abbiamo confuso mai alcunché e tanto meno tra parchi e AMP; forse l’amministrazione liparese sconosce che diverse aree di tutela del mare costituiscono propaggine di parchi terrestri; esempi ne sono il Parco Nazionale della Maddalena, quello dell’Arcipelago toscano, quello poc’anzi citato del Gargano ed altri ancora che non citiamo per non annoiare oltre misura il lettore.
Ci preoccupa invece l’affermazione del primo cittadino laddove egli conferma ...“che la discussione e l’analisi sulla perimetrazione e sul regolamento si faranno a tempo debito, vale a dire solo se e quando ci sarà una proposta seria in tal senso, che non può non essere conseguente ad un avvio della procedura, con la redazione degli studi e delle ricerche necessarie perché questa proposta sia realistica e credibile”.
Tradotto: intanto si avvia l’iter per l’istituzione della AMP senza alcun preventivo confronto con la popolazione, si acquisiscono gli studi e le ricerche necessarie per supportare tale istituzione e quindi “a lettu misu e tavula consuta” si coinvolgono gli isolani per proporre insieme un regolamento del quale si è ben consapevoli non potrà discostarsi dalle ferree linee guida della legge istitutiva. Traete voi le conclusioni!
La Voce Eoliana
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