Riceviamo da Marco Manni e pubblichiamo:
Difficile esprimersi con un netto “Si - No”, senza analizzare attentamente ogni aspetto restrittivo e ogni prospettiva di sviluppo che l’Area Marina Protetta è in grado di offrire. Ora, è evidente che il nostro arcipelago, in terra e in mare, necessita urgentemente di tutele. Nella fattispecie, un turismo massivo e privo di regole così come si pone e lo si propone, la pesca illegale (a strascico, con serie di richiami, la pesca subacquea spregiudicata con prelievo di organismi e specie ittiche a rischio), sono fenomeni ormai non più tollerabili.
Difficile esprimersi con un netto “Si - No”, senza analizzare attentamente ogni aspetto restrittivo e ogni prospettiva di sviluppo che l’Area Marina Protetta è in grado di offrire. Ora, è evidente che il nostro arcipelago, in terra e in mare, necessita urgentemente di tutele. Nella fattispecie, un turismo massivo e privo di regole così come si pone e lo si propone, la pesca illegale (a strascico, con serie di richiami, la pesca subacquea spregiudicata con prelievo di organismi e specie ittiche a rischio), sono fenomeni ormai non più tollerabili.
Partendo dal mare bisogna guardare a un nuovo modello di sviluppo per affrontare le sfide già in atto, che ci hanno già messo in secondo
piano rispetto ad altre mete turistiche balneari. Né tanto meno il nostro arcipelago sarà
risparmiato dagli effetti della globalizzazione che di per sé impone nuove
strategie e moderne professioni .
In questo senso
l’istituzione di un’AMP segue una giusta direzione verso la preservazione, valorizzazione
e promozione del nostro arcipelago e dei suoi peculiari connotati
naturalistici. Ciò impone però il superamento di pregiudizi, apertura al
nuovo, una rivoluzione nel nostro modo di pensare, di operare. Ma con regole
equilibrate che, a mio modesto avviso, non potranno essere quelle adottate in
una generica AMP. Non si può realizzare
un museo marino di 115Kmq abitato da quasi 13.000 abitanti. Il nostro arcipelago vanta infatti 7 isole
tutte abitate, con una superficie ed una popolazione che non ha paragoni rispetto
ad altre realtà in cui vige l’AMP.
Francamente un modello AMP sullo stile delle Egadi, delle
Tremiti, dell’Asinara, di Ventotene e S. Stefano, isole Ciclopi, appare improponibile
e inadeguato alle Eolie. Ad es. il sito delle Egadi (isole la cui popolazione di circa 4.600 è distribuita su una superficie di circa 20 Kmq) http://www.trapaniegadiop.it/larea-marina-protetta-isole-egadi/ spiega chiaramente nel prospetto seguente, come
tutte le attività sportive e
professionali di un’AMP svolte in mare, navigazione compresa ad ogni livello,
debbano essere preventivamente autorizzate, ma anche come maggiori concessioni siano riservate ai residenti . Ma nonostante ciò, dal mio
modesto punto di vista (che è quello di un comune cittadino che vive il mare e che
pratica sporadicamente pesca
dilettantistica), esse appaiono troppo restrittive per il nostro arcipelago.
Senza entrare nel tema dei risvolti professionali e
occupazionali, mi limito ad accennare alcuni aspetti che sono sicuro possono
interessare i comuni cittadini. E’ noto ad es., che in una AMP sono
categoricamente vietate anche ai
residenti: lo sci nautico e l’uso
di acqua scooter, in ogni zona .Ciò appare allucinante se
poi com’è ovvio mezzi di linea , da diporto e navi da crociera dovranno
pur accostarsi alle nostre isole da
qualche zona regolamentata. La pesca subacquea è categoricamente vietata
ovunque, si dice.
Più accettabili risultano le
regole applicate nel Parco di La Maddalena, arcipelago paragonabile al nostro
in termini di popolazione ( circa 12.000
abitanti) più che di estensione ( circa 51 Kmq). Evidentemente il numero di abitanti può giocare un ruolo cruciale nella determinazione delle regole
e delle restrizioni.
Premesso che si tratta di un
Parco Nazionale e non solo di un’ AMP e sperando che dietro questa sottigliezza
non si nasconda il diavolo, Il regolamento è consultabile su http://www.lamaddalenapark.it/ente-parco/misure-di-salvaguardia
Nelle zone MB la
pesca sportiva può essere praticata a bordo di unità navali, da terra o
in ambiente subacqueo secondo la disciplina di dettaglio e solo previo possesso
di apposita autorizzazione, rilasciata dall’Ente Parco ai soggetti e
secondo le modalità indicati di seguito.
La quantità del prodotto
pescato non può comunque superare i 5 kg al giorno per persona, a meno che tale quantitativo non sia superato dalla
cattura di un singolo esemplare.
Art.40 - Nelle zone Mb del
Parco la pesca sportiva può essere esercitata dai residenti senza alcuna
autorizzazione... può essere praticata solo ed esclusivamente con i seguenti
attrezzi: con bolentino anche con canna e mulinello a non più di tre ami; con
lampada e fiocina ( solo residenti)con due canne singole da lancio o lenza, da
terra, a non più di tre ami; con quattro canne singole da lancio o lenza, da terra,
a non più di un amo; con lenza a traina a non più di due traine ad
imbarcazione; con due nasse ad imbarcazione
( solo residenti); con lenza per cefalopodi con non più di un attrezzo di cattura
( polpara o totanara o seppiolara), per persona; con nattelli, non più di 5 per imbarcazione; con lenze pedagnate, non più di 5 per imbarcazione; con palamito a non più di cento ami, non più di un palamito per imbarcazione.
Tale attrezzatura è consentita solo ai residenti .
( solo residenti); con lenza per cefalopodi con non più di un attrezzo di cattura
( polpara o totanara o seppiolara), per persona; con nattelli, non più di 5 per imbarcazione; con lenze pedagnate, non più di 5 per imbarcazione; con palamito a non più di cento ami, non più di un palamito per imbarcazione.
Tale attrezzatura è consentita solo ai residenti .
A proposito della pesca subacquea , l’ Art.41 recita :
- La pesca subacquea è
consentita nelle zone Mb, escluse le aree di cui all’art.10, solo ai residenti
e può essere praticata dal 1° settembre al 30 giugno nei limiti stabiliti dalle
vigenti disposizioni regionali in materia. E’ consentita la pesca
subacquea tutti i giorni a residenti e non residenti solo intorno all’isola di
La Maddalena.
Niente male!
Marco Manni
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