Hanno fatto appello al presidente della Regione,
Rosario Crocetta per trovare una soluzione al loro stato di disoccupati che va
avanti da quasi un anno. Sono Stefano Bertè, Massimo Groppo, Michele Mantineo,
Angelo Romano e Fabio Ziino, cinque delle maestranze in forza al dissalatore di
Lipari, durante la precedente gestione della struttura da parte della GEDIS.
Al
Governatore hanno fatto presente di ritrovarsi senza lavoro poiché la
subentrante SOPES non ha ritenuto opportuno riconfermarli nel posto di lavoro e
questo nonostante vantino un’esperienza di 19 anni nella struttura liparese, un
contratto a tempo indeterminato ed ancora che la loro permanenza nell’organico
del dissalatore fosse previsto nel bando di gara con cui la Regione ha
provveduto a riaffidare l’impianto. La SOPES, invece, sino ad oggi, ha deciso
di gestire l’impianto assumendo solo quattro operai più un responsabile,
anch’essi in forza dapprima alla GEDIS.
Una
situazione, che oltre a creare serie difficoltà alle famiglie degli operai
rimasti senza lavoro, si ripercuote anche sulla funzionalità dell’impianto
stesso. Il dissalatore che resta incustodito per oltre 14 ore (cosa che prima
non accadeva), più volte nel corso di quest’anno, come abbiamo già avuto modo
di scrivere, si è fermato e la sua riattivazione solo alle 8 del mattino,
quando riparte il turno di lavoro, ha creato forti disagi sia nella produzione
che nella distribuzione idrica. In più, ogni qualvolta che, a causa del fermo,
non si riesce a produrre il quantitativo d’acqua necessario, si deve fare
ricorso ad integrazioni con le navi cisterna con un continuo aggravio per le
casse pubbliche. Tutto il contrario di quanto si prevedeva con la realizzazione
del nuovo impianto: affrancare le isole
dal rifornimento a mezzo navi cisterna.
I cinque ex dipendenti del dissalatore
di Lipari, che contro il licenziamento e le conseguenti modalità di assunzione
hanno presentato ricorso al giudice del lavoro (l’udienza è fissata al 4
Gennaio prossimo), hanno ottenuto dal presidente Crocetta l’impegno ad una
soluzione della loro vicenda. Lo stesso presidente, attraverso il dirigente
Alessandro Balsamo, li ha messi in contatto con il dottor Maurizio Pirillo,
direttore del Dipartimento delle acque e dei rifiuti della Regione.
Nel
descrivere lo stato dei fatti, i cinque hanno anche evidenziato come “a breve
andrà in funzione a Vulcano un impianto di dissalazione, di proprietà
regionale, dello stesso tipo di quello dove lavoravamo. Ricollocarci in quella
struttura, oltre a “sfruttare” la
professionalità da noi acquisita negli anni, ci consentirebbe di uscire dallo
stato di disoccupati, consentendoci una prosecuzione di quel rapporto di lavoro
a tempo indeterminato del quale siamo in atto privati. In alternativa, ritenendo
di essere rimasti tagliati fuori ingiustamente dal mondo lavorativo e dovendo
mantenere le nostre famiglie, auspichiamo il collocamento presso i due impianti
di depurazione, anch’essi in consegna a
breve a Lipari e Vulcano e di proprietà della Regione Siciliana”.
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