Riceviamo e pubblichiamo:
Leggiamo con piacere l’intervento del Dott. Michele
Giacomantonio, già sindaco del Comune di Lipari negli anni ’90 e persona di
notevole spessore culturale.
Ci piace intanto sottolineare come questa Associazione non
ha – né ha mai avuto – la pretesa ( o la
presunzione) di essere depositaria del verbo ed abbiamo sempre premesso, nei
nostri interventi, che ogni opinione diversa da quella dei propri associati e
simpatizzanti è legittima e merita rispetto.
Abbiamo però notato, e quindi denunciato, una assoluta
carenza di supporto probatorio nelle argomentazioni dei fautori della AMP.
Si parla infatti di mirabolanti vantaggi per l’ambiente e
per le popolazioni residenti ma non si spiega quali essi sarebbero in concreto
se non ricorrendo a sempre più arditi voli pindarici.
Di contro, questa Associazione, che da anni segue silente
ma attenta le vicende delle nostre
isole, porta dati ed esempi concreti che non vengono smentiti.
Ci sarà quindi un motivo per il quale buona parte delle popolazioni
( e dei propri rappresentanti istituzionali) che vivono all’interno di
perimetrazioni di parchi e aree marine protette chiedono prepotentemente di
poterne uscire; o no? Non si sgomita per lasciare l’Eden salvo, ovviamente, che
questo non si sia rivelato poi tale.
Credo che la gente che ci legge abbia quindi il diritto di
ascoltare tutte le opinioni sull’argomento, da chiunque provengano, ma riteniamo sia assolutamente necessario che
vi sia una effettiva pluralità di pensiero e sino a qualche settimana addietro
abbiamo avuto modo di ascoltare solo i “pro”, peraltro affidati solo a concetti
astratti, e non i “contro”.
Riteniamo pertanto, Dott. Giacomantonio, di aver solo
contribuito a riequilibrare un piano inclinato che si appalesava sempre
più distorto sotto il profilo di una
completa informazione.
Quanto ai pescatori del milazzese che attingerebbero, a Suo
dire, al nostro mare Le facciamo rispettosamente notare che la recente
istituzione della AMP di Capo Milazzo ha estromesso tale categoria da ogni
possibilità di operare nell’ambito della perimetrazione e vibranti sono state
le proteste in sede di Consiglio Comunale; cosa Le fa ritenere che la stessa
cosa non accada alle Eolie?
Ha avuto modo di verificare la “disciplina” della pesca alle
Egadi (art.23 DM 01.06.2010)? E’ a
conoscenza, ad esempio, che è vietata in tutte le zone dell’area marina
l’acquacoltura?
Quanto alla perimetrazione lo scrivente conosce bene
l’allucinante proposta del prof. Di Geronimo e spero che Lei non voglia
sottacere l’imbarazzante epilogo
dell’incontro di tale illustre cattedratico con la popolazione e le
categorie interessate tenutosi presso la “saletta delle lettere” ove alcuni
esagitati (tali resi dalla assurdità della proposta) rischiarono lo scontro
fisico con il Di Geronimo scampato al linciaggio grazie al provvidenziale
intervento dell’allora (se mal non ricordo) Presidente del Consiglio Comunale,
geom. Bartolo Favaloro.
L’elaborato prevedeva, di fatto, l’annientamento turistico di
Panarea con l’inserimento in zona A di tutti gli scogli che le fanno da
contorno, ivi compreso Basiluzzo, l’azzoppamento della spiaggia di levante di
Vulcano e l’annullamento della possibilità di visitare la Grotta del Cavallo,
una delle mete turistiche più richieste e che impiega una consistente forza
lavoro tra i barcaioli eoliani, l’annientamento dell’area dei faraglioni a Lipari e della Grotta del
Bue Marino a Filicudi, con buona parte delle zone limitrofe.
Né può dirsi che tale strumento sia a tutt’oggi
utilizzabile, quantomeno limitatamente allo studio dei fondali ed escludendo la
perimetrazione.
Si tratta infatti di uno studio risalente a circa un
ventennio addietro, inapplicabile alla situazione attuale; ecco perché
riteniamo - e ribadiamo - che non esiste
in atto alcuno strumento scientifico che possa permettere di giungere alla
perimetrazione entro il 09 novembre prossimo.
Sostenere il contrario sarebbe come suggerire oggi per
conversare a distanza l’utilizzo del telefono di Meucci ( o di Bell, a seconda
delle tesi) ignorando che si è giunti alla telefonia mobile.
Abbiamo poi letto con attenzione anche l’accorato appello
del prof. Silvano Riggio la cui malcelata epidermica avversione per i
diportisti ed i pescatori subacquei lo rende però marginale nella discussione
atteso che, come sempre, non si espongono proposte per rendere sostenibile e compatibile tale tipologia di utenti del
mare (la pesca subacquea in apnea peraltro, come abbiamo già avuto modo di
esporre, non è consentita in tutte le AAMMPP mentre quella con autorespiratore
è al bando in tutta Italia da anni) con la tutela dell’ambiente (noi ne abbiamo
fatte diverse) ma ci si limita alla soluzione più semplice: fuori tutti e sotto
con i catenacci!
Associazione La Voce Eoliana
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