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sabato 8 ottobre 2016

AMP. Voce eoliana replica a Giacomantonio e ricorda lo scontro con Di Geronimo

Riceviamo e pubblichiamo:
Leggiamo con piacere l’intervento del Dott. Michele Giacomantonio, già sindaco del Comune di Lipari negli anni ’90 e persona di notevole spessore culturale.
Ci piace intanto sottolineare come questa Associazione non ha –  né ha mai avuto – la pretesa ( o la presunzione) di essere depositaria del verbo ed abbiamo sempre premesso, nei nostri interventi, che ogni opinione diversa da quella dei propri associati e simpatizzanti è legittima e merita rispetto.
Abbiamo però notato, e quindi denunciato, una assoluta carenza di supporto probatorio nelle argomentazioni dei fautori della AMP.
Si parla infatti di mirabolanti vantaggi per l’ambiente e per le popolazioni residenti ma non si spiega quali essi sarebbero in concreto se non ricorrendo a sempre più arditi voli pindarici.
Di contro, questa Associazione, che da anni segue silente ma  attenta le vicende delle nostre isole, porta dati ed esempi concreti che non vengono smentiti.
Ci sarà quindi un motivo per il quale buona parte delle popolazioni ( e dei propri rappresentanti istituzionali) che vivono all’interno di perimetrazioni di parchi e aree marine protette chiedono prepotentemente di poterne uscire; o no? Non si sgomita per lasciare l’Eden salvo, ovviamente, che questo non si sia rivelato poi tale.
Credo che la gente che ci legge abbia quindi il diritto di ascoltare tutte le opinioni sull’argomento, da chiunque provengano,  ma riteniamo sia assolutamente necessario che vi sia una effettiva pluralità di pensiero e sino a qualche settimana addietro abbiamo avuto modo di ascoltare solo i “pro”, peraltro affidati solo a concetti astratti, e non i “contro”.
Riteniamo pertanto, Dott. Giacomantonio, di aver solo contribuito a riequilibrare un piano inclinato che si appalesava sempre più  distorto sotto il profilo di una completa informazione.
Quanto ai pescatori del milazzese che attingerebbero, a Suo dire, al nostro mare Le facciamo rispettosamente notare che la recente istituzione della AMP di Capo Milazzo ha estromesso tale categoria da ogni possibilità di operare nell’ambito della perimetrazione e vibranti sono state le proteste in sede di Consiglio Comunale; cosa Le fa ritenere che la stessa cosa non accada alle Eolie?
Ha avuto modo di verificare la “disciplina” della pesca alle Egadi (art.23 DM 01.06.2010)?  E’ a conoscenza, ad esempio, che è vietata in tutte le zone dell’area marina l’acquacoltura?
Quanto alla perimetrazione lo scrivente conosce bene l’allucinante proposta del prof. Di Geronimo e spero che Lei non voglia sottacere l’imbarazzante epilogo  dell’incontro di tale illustre cattedratico con la popolazione e le categorie interessate tenutosi presso la “saletta delle lettere” ove alcuni esagitati (tali resi dalla assurdità della proposta) rischiarono lo scontro fisico con il Di Geronimo scampato al linciaggio grazie al provvidenziale intervento dell’allora (se mal non ricordo) Presidente del Consiglio Comunale, geom. Bartolo Favaloro.
L’elaborato prevedeva, di fatto, l’annientamento turistico di Panarea con l’inserimento in zona A di tutti gli scogli che le fanno da contorno, ivi compreso Basiluzzo, l’azzoppamento della spiaggia di levante di Vulcano e l’annullamento della possibilità di visitare la Grotta del Cavallo, una delle mete turistiche più richieste e che impiega una consistente forza lavoro tra i barcaioli eoliani, l’annientamento dell’area  dei faraglioni a Lipari e della Grotta del Bue Marino a Filicudi, con buona parte delle zone limitrofe.
Né può dirsi che tale strumento sia a tutt’oggi utilizzabile, quantomeno limitatamente allo studio dei fondali ed escludendo la perimetrazione.
Si tratta infatti di uno studio risalente a circa un ventennio addietro, inapplicabile alla situazione attuale; ecco perché riteniamo  - e ribadiamo - che non esiste in atto alcuno strumento scientifico che possa permettere di giungere alla perimetrazione entro il 09 novembre prossimo.
Sostenere il contrario sarebbe come suggerire oggi per conversare a distanza l’utilizzo del telefono di Meucci ( o di Bell, a seconda delle tesi) ignorando che si è giunti alla telefonia mobile.
Abbiamo poi letto con attenzione anche l’accorato appello del prof. Silvano Riggio la cui malcelata epidermica avversione per i diportisti ed i pescatori subacquei lo rende però marginale nella discussione atteso che, come sempre, non si espongono proposte per rendere sostenibile  e compatibile tale tipologia di utenti del mare (la pesca subacquea  in apnea   peraltro, come abbiamo già avuto modo di esporre, non è consentita in tutte le AAMMPP mentre quella con autorespiratore è al bando in tutta Italia da anni) con la tutela dell’ambiente (noi ne abbiamo fatte diverse) ma ci si limita alla soluzione più semplice: fuori tutti e sotto con i catenacci!

Associazione La Voce Eoliana

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