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martedì 14 aprile 2020

In ricordo di Gilberto (di Mimmo Ziino e Antonio Iacullo)

Se ne è andato Gilberto, il nostro amico Gilberto. Un pezzo della nostra gioventù, un pezzo della storia di un luogo, il microcosmo di Marinacorta.
La notizia ci è arrivata quasi all’improvviso. Sapevamo che c’era nell’aria qualcosa che non andava, perché Gilberto, pur mimetizzando alquanto le sue disgrazie, non era pimpante, euforico, con la battuta sempre pronta e pertinente, ma soprattutto si fermava di meno con gli amici al bar, l’università del marciapiede, come l’hanno battezzata alcuni amici “forestieri”. Purtroppo invece le cause dei suoi disturbi avevano radici ben più serie e profonde, tant’è che praticamente in breve tempo è arrivato all’epilogo della sua intraprendente e laboriosa esistenza.
Come spesso accadeva, quando tra un caffè, una granita e una brioche ci disponevamo a cerchio tutti gli amici. Si partiva con l’affrontare e discutere sulle notizie del giorno per continuare spesso nei ricordi del passato, quel passato che costituiva la storia di ognuno di noi e praticamente del luogo nel quale tutto si svolgeva.
Diverse volte a Gilberto è capitato ricordare a tutti noi quando, bambino, i suoi genitori, ‘u zu Anciulinu e ‘a za Razia, avevano aperto la loro attività in un vecchio piccolo magazzino e alla quale hanno dato il nome di “Cafè du port”. Scherzosamente ci spiegava che il nome derivava dal fatto che quel piccolo locale ad angolo aveva due porte e che in dialetto faceva “cafè du’ porti”. Erano gli anni ’50, la piazza era frequentata quasi esclusivamente da abitanti del luogo, quindi pescatori, il turismo era ancora impensabile. Eppure a Marinacorta le attività del genere erano sostanzialmente due che si “contendevano” la clientela composta dalla marineria locale. C’era pure “il Gabbiano” d’u zu Minicu Ziino con la sua numerosa famiglia, dove si poteva già guardare una delle prime televisioni in bianco e nero.
Già allora i locali erano punti di incontro nei quali gli amici si ritrovavano più che altro per il gioco delle carte, ma già si poteva assaggiare qualche granita, qualche bibita, qualche gelato o i “magnuli”. Ogni tanto qualcuno si inventava una novità che potesse rappresentare un’attrattiva. Gilberto, nel frattempo cresciuto, per esempio si invento le granite alle “erbe” o al “sangue” (granite limone con aggiunta di sciroppi alla menta o all’amarena).
La svolta determinante per il nostro amico si è verificata quando, ceduta l’attività del bar, rilevò il vecchio generi alimentari della ”Buttà”, che di fatti era quasi un emporio. Nel tempo ha avuto l’intuizione di trasformarla in una panineria alla quale accedevano molti lavoratori dell’edilizia per la loro colazione, tant’è che uno degli ormai famosi panini di Gilberto è ancora denominato “panino del muratore”.
Man mano che si incrementava la presenza turistica Gilberto adattava la propria attività, cercando di intercettare la richiesta che proveniva sempre più copiosamente dai frequentatori delle isole, mettendo a loro disposizione sapori e produzioni locali che nel tempo si rilevarono vincenti per la sua attività.
Partendo dal malvasia e alcuni altri vini locali, impiantò gradatamente una fornitissima enoteca di vini siciliani e non solo. Associando a questi anche i sapori locali, la sua attività è diventata una tappa d’obbligo e un luogo importante nel quale si svolgevano le degustazioni tanto richieste ed apprezzate dai turisti provenienti da tutto il mondo.
A far crescere l’interesse e la curiosità dei visitatori non era soltanto la bontà dei prodotti, che venivano offerti agli avventori, ma la simpatia attenta, divertente e coinvolgente con la quale Gilberto usava intrattenere i clienti, in effetti Gilberto era divenuto il “personaggio” tra i più conosciuti dell’isola.
Una vita di lavoro dedicata amorosamente ad una attività, che sicuramente rappresenta un patrimonio importante che il nostro amico Gilberto lascia alla famiglia ed alla comunità, e che sicuramente verrà curata e tramandata nel tempo in sua memoria.
Così vogliamo ricordare il nostro amico Gilberto, orgoglioso di ciò che faceva, sempre con il sorriso sulle labbra, ma con determinazione e intensa passione.
Ciao Gilberto, siamo sicuri che insieme a Nicola, Santo ed Attilio, proseguirete i vostri viaggi e le avventure di sempre per le vie dell’universo.
Alla famiglia tutta i sentimenti del più profondo cordoglio.
Mimmo Ziino e Antonio Iacullo

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