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mercoledì 12 novembre 2008

Il sindaco di Lipari davanti alla Commissione Trasporti. Pronto il documento per l'incontro-convegno del 19 novembre

Audizione del sindaco di Lipari e presidente dell'Ancim Sicilia Mariano Bruno quest'oggi davanti alla Commissione Trasporti a Roma. E' stato convocato per affrontare la tematica dei trasporti marittimi di quelli Siremar in particolare in vista di quella che sembra essere la fatidica data del 31 dicembre.
Intanto si lavora all'incontro- convegno organizzato a Roma per mercoledì 19 novembre dalle 9,30 alle 14,00 dai comuni eoliani presso la Camera dei Deputati, Sala del Refettorio.
In quest'ottica è stato redatto un documento del quale si avvarrà anche il sindaco Bruno quest'oggi durante l'audizione alla Commissione Trasporti.
IL TESTO:
Premesso :
-che la Tirrenia con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
-che la Finanziaria 2007(Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
-che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
-che successivamente il Consiglio dei Ministri ha deliberato in data 18/6/2008 un documento di programmazione economico e finanziario per gli anni 2009-2013, nella quale ha confermato la volontà di attuare tempestivamente il processo di privatizzazione della Tirrenia;
-che con il decreto legge n° 112 del 25 giugno 2008 si è stabilito, oltre ad un’accelerazione del processo di privatizzazione, anche la cessione gratuita delle società regionali controllate dalla Tirrenia alle rispettive regioni di competenza su richiesta delle stesse;
-che la totale mancanza di concertazione con le regioni ha provocato alla scadenza dei 120 giorni richiesti, il silenzio da parte delle stesse che vedono in tale provvedimento solo la volontà da parte del Governo Centrale di liberarsi di un peso, in nome del rispetto delle determinazioni della Comunità Europea;
-che il Consiglio dei Ministri all’inizio di novembre del 2008, ha deliberato la definizione dei criteri per il passaggio in mano privata della Tirrenia che avverrà in tempi non brevi, per cui lo stesso Governo avanzerà alla Commissione Europea una richiesta di proroga dell’attuale convenzione con l’impegno di arrivare alla dismissione della società entro il 2009.
Considerato:
-che ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
-che mediante il rispetto di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
-che in ragione di ciò, la Commissione della Comunità Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private.
Ritenuto che in virtù del vigente quadro normativo :
a)i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate, ed in particolare del mezzogiorno” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
b)“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
c)che la modifica delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto :
-il forte disagio i cui versano le comunità isolane per la totale incertezza sul futuro dei trasporti marittimi essenziali alla loro sopravvivenza economica e sociale;
-lo stato attuale dei trasporti garantiti dalla Siremar, caratterizzato dalla mancanza di una seria programmazione di sviluppo e compromessi dalle frequenti avarie dei mezzi, dai conseguenti annullamenti delle corse e delle corrispondenti linee;
-il comma 1000 dell’art. 1 della legge finanziaria del 2007 che di fatto abroga degli articoli posti in passato alla salvaguardia di un efficiente servizio di collegamento marittimo, consentendo di fatto alle società un comportamento irresponsabile nei riguardi delle comunità isolane che si vedono sottratte linee fondamentali, in piena stagione estiva senza nessun avvertimento ed in nome di guasti dei mezzi che per questo provvedimento non vengono sostituiti.
Per quanto sopra si chiede con forza:
-il rispetto del principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori italiane che garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, giustizia, lavoro), nonché l’uguaglianza sostanziale di cui all’art. 3 della costituzione;
-l’abrogazione dell’art. 57 del DL n° 122 del 28/6/2008 n° 3 e 4 e del comma 1000 della Legge n° 296/2006;
-il rinnovo della convenzione con la SIREMAR S.p.A. per un periodo non inferiore a tre anni, con un’adeguata razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati con le necessità delle comunità isolane, attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
-aumento della spesa prevista nel comma 998 dell’art. n°1 della Legge n°296/2006 per il sostegno delle convenzioni, assolutamente non idonea a garantire le stesse;
-che nel processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio pubblico è necessario affermare il principio del rispetto della continuità territoriale con i bisogni a essa connessi (art.3 della legge 169/75) attraverso un adeguato contributo pubblico, a sostegno di un preordinato e concordato servizio di collegamenti marittimi con le isole minori, il tutto nel rispetto sia della giurisprudenza comunitaria e sia dei livelli occupazionali in atto garantiti dalle compagnie regionali.