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mercoledì 28 gennaio 2009

Il "fragoroso" silenzio del Presidente Lombardo sui trasporti marittimi. Lettera al Presidente dei consiglieri di minoranza

E' indirizzata al Presidente della Regione Sicilia On. Raffaele Lombardo una lettera dei consiglieri comunali Giacomo Biviano - Sarino Centorrino - Nunziatina D’Alia - Bartolo Lauria Pietro Lo Cascio - Mario Paino - Adolfo Sabatini . IL TESTO:
Signor Presidente,
Siamo sorpresi e frastornati dal “fragoroso” silenzio da parte Sua in questa drammatica vicenda dei trasporti marittimi che riguarda le isole minori della Sicilia.
E’ vero che la privatizzazione della Tirrenia e il conseguente salto nel buio che investe le consociate regionali è problema nazionale, ma è altrettanto vero che il prezzo più alto sarà pagato dalle isole siciliane finora servite dalla Siremar.
Infatti, le isole della Campania e della Toscana, per la loro posizione geografica e per la consistenza del traffico marittimo, possono forse accettare e sopportare la sfida del mercato; le isole della Sardegna, per la vicinanza alla costa regionale, pongono problemi meno gravi e complessi.
Gravissimi e molto complessi, invece, sono i problemi che pongono i collegamenti delle 14 isole minori siciliane e sicuramente la sfida del mercato colpirà, per gran parte dell’anno, il diritto alla continuità territoriale dei loro abitanti con risvolti disastrosi su problemi vitali quali la difesa della salute, l’accesso all’istruzione ed alla cultura, la stessa fruizione delle opportunità di lavoro e del commercio.
E’ incontestabile che l’affidamento dei servizi di trasporto ai privati in Sicilia, in questa fase, rappresenterebbe un balzo indietro di molti anni per l’economia e la qualità della vita in queste isole.
Il ricorso a sovvenzioni pubbliche per i vettori privati sarebbe una mediocre soluzione come dimostrano le esperienze in atto nella nostra regione, con risultati più che modesti sulla qualità dei mezzi e sulla sicurezza, efficienza e qualità del servizio.
Per questo, Signor Presidente, da qualche tempo andiamo sostenendo che per le isole siciliane rimane indispensabile il vettore pubblico e per questo proponiamo che si scorpori la Siremar dalla Tirrenia e si chieda per la Siremar all'Unione Europea la deroga alla privatizzazione sulla base della Dichiarazione n. 30 allegata al Trattato di Amsterdam che la prevede per le isole periferiche.
E che le isole siciliane siano periferiche è difficile negarlo.
L’iniziativa dello scorporo, giacché deve avere carattere d’urgenza, visto che la UE ha negato una proroga alla Tirrenia anche per il solo 2009, deve essere iniziativa del Governo nazionale, ma un ruolo ce l’ha e può averlo anche la Regione se solo la sua voce risultasse forte e chiara.
Forte nel rivendicare questo scorporo a favore delle proprie isole.
Chiara nel garantire che la Regione Siciliana non è indifferente al futuro di questa società, anzi è interessata ad entrare nella proprietà e nella gestione insieme allo Stato ed agli enti locali minori interessati.
Non può essere un limite, Signor Presidente, la mancanza di fondi di cui dispone la Regione per sostenere questa operazione.
Lei indubbiamente sa quanto valgono le isole minori, soprattutto in termini di turismo per l’economia siciliana, come esse siano un volano di sviluppo anche per i territori prospicienti e come, attraverso una oculata programmazione dei servizi, possano diventarlo ancora di più.
Oggi, proprio a causa dei trasporti, invece, sono minati alla radice gli importanti progressi compiuti in questo campo negli ultimi quarant’anni.
Infine, Signor Presidente, proprio di recente, la Regione Siciliana ha dato vita ad una gara per i trasporti marittimi integrativi per le isole che forse lenisce qualche interesse in sofferenza, ma non è certo un esempio di lungimirante programmazione e razionalizzazione.
A questo proposito sarebbe forse stato meglio attendere qualche mese ed affrontare il problema dei trasporti delle isole in modo organico ed efficace.
Signor Presidente, in quest’Italia degli interessi particolari e frantumati, ogni giorno assistiamo alle grida ed alle minacce che, per difendere interessi di un aeroporto o di settori economici, provengono dalle regioni del Nord che pure sono di molto più avvantaggiate rispetto alla nostra Sicilia.
Forse è giunto il momento che anche da noi qualcuno alzi la voce e gridi forte.
E chi potrebbe farlo se non “un Presidente” che ha scritto sulla propria bandiera l’autonomia della Sicilia.
Speriamo Presidente che le torni la voce per potere rivendicare i giusti diritti delle isole minori che sono anche i giusti diritti della Sicilia.
Con osservanza
Lipari, 27/01/2008
Giacomo Biviano - Sarino Centorrino - Nunziatina D’Alia - Bartolo Lauria Pietro Lo Cascio - Mario Paino - Adolfo Sabatini
CONSIGLIERI COMUNE DI LIPARI