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lunedì 7 dicembre 2009

Il coraggio... (di Michele Giacomantonio)

(Michele Giacomantonio) Malgrado la manifestazione per Acquacalda abbia avuto un buon successo la situazione – a dire del Sindaco - sembra bloccata in tutti i sensi perché l’Amministrazione possa intervenire. Per quanto riguarda la strada infatti si aspettano le decisioni della Provincia, come anche per la falesia; per quanto riguarda il pontile si aspettano quelle della regione; per quanto riguarda la difesa a mare non si può agire perché si è creato un contenzioso con la ditta.
Il dott. Marco Saltalamacchia il giorno dopo la manifestazione ha lanciato al Sindaco una proposta- provocazione. Per quanto riguarda la difesa dell’abitato, se vuole, dice Saltalamacchia, l’Amministrazione può procedere ad una nuova gara nelle more che si dipani il contenzioso. Basterebbe, sostiene, che si accantonasse una somma prudenziale a copertura dell’eventuale rischio che il contenzioso si chiuda dando ragione alla ditta. Questa somma potrebbe essere il 10% del lavoro residuo ad occhio e croce. Fatto questo si potrebbe dare luogo ad un nuovo appalto per il completamento secondo il progetto già approvato e fino a completo utilizzo dei fondi che dovrebbero essere, a questo punto, 2.800.000 euro circa. Si guadagnerebbero così almeno sei anni quanti cioè durerebbe l’iter giudiziario per venire a capo del contenzioso.
Certo ci può essere anche il rischio che il processo dia ragione alla ditta. Ma è un rischio molto remoto e praticamente nullo se le cose stanno come ci sono state raccontate . E cioè che la ditta ha ingiustamente chiesto l’adeguamento dei costi con una riduzione dei lavori che ha di fatto vanificato il progetto e quando, poi, ha ottenuto il pagamento del primo stralcio, ha levato le tende. Certo ci sarebbe da spiegare perché l’Amministrazione ha aderito alla revisione dei costi malgrado la clausola che le permetteva di denunciare il contratto quando l’aumento proposto superava il 20 per cento. E qui lo superava, e come!
Ma se questo si può spiegare allora l’Amministrazione non dovrebbe temere un esito negativo del processo. Di più, per meglio tutelarsi, il Sindaco potrebbe richiedere un parere pro-veritate ad un amministrativista prima di procedere al nuovo bando. Con questo parere e con quello dei tecnici (capitaneria di porto, ufficio tecnico, protezione civile, ed altri) che comprovino la situazione di rischio per le case e gli abitanti il Sindaco potrebbe assumere questa decisione importante senza nascondersi dietro quel dito di cui parla Marco Saltalamacchia. Si tratterebbe di un atto coraggioso ma avventuroso. Un atto che esprimerebbe proprio il coraggio necessario quando si governa.