Sono Maurizio, il fratello di Fabio Brach.
Scrivo questa lettera per ringraziare tutti gli abitanti di Lipari per quello che hanno fatto ed hanno rappresentato per mio fratello. Volevo farlo in chiesa ma non ne ho avuto la forza.
Mio fratello si è trasferito a Lipari circa 15 anni fa. Quando l’ha fatto avevo forti dubbi che potesse restare a lungo su un’isola senza le “comodità” e le “opportunità” che ci sono in una città. Mi sbagliavo. A lui, della città, non mancava proprio nulla. Adorava Lipari, la sua casa, la sua famiglia, i suoi meravigliosi amici, e negli “amici” ci stavano dentro un po’ tutti: i parenti, i colleghi, i clienti, la gente che incontrava, la nonnina che veniva in banca ogni tanto e che Lunedì lo salutava dal balcone di casa sua e che avrei tanto voluta incontrarla per dirle grazie.
E’ morto in un modo stupido e spaventoso e credo che sia successo perché era tanto stanco dentro: non si risparmiava mai, in casa e fuori e forse ha pagato per questo.
Sostando in raccoglimento su quella strada maledetta, ho pensato che forse ha preferito farlo lì, in quella pace infinita che solo un’isola può dare, piuttosto che in una città caotica dove non conti nulla e nessuno si ricorda mai di te.
E quindi Grazie:
• a tutti coloro che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene
• a tutti coloro che sono venuti a casa
• a tutti coloro che lo hanno aspettato al porto, sabato sera
• a tutti coloro che lo hanno vegliato, a Santa Lucia
• a tutti coloro che erano in chiesa, a San Pietro
• a tutti coloro che lo aspettavano fuori e lo hanno applaudito
• a tutti gli abitanti di Lipari che hanno un cuore grande così.
Grazie del Vostro affetto e della Vostra nobiltà d’animo
Maurizio Brach
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