Riceviamo dall'Amministrazione comunale e pubblichiamo:
Oggetto: Riorganizzazione punti nascita
OSPEDALE DI LIPARI - DOCUMENTO TECNICO Proposto dall’Amministrazione Comunale aperto al contributo di tutti coloro che lo desiderano.
A) Il decreto dell’Assessore alla Salute della Regione Siciliana, che prevede la chiusura del punto nascita nell’Ospedale di Lipari, è in totale difformità con quanto previsto dal Piano Sanitario Regionale 2011 - 2013 che , per le piccole isole, stabilisce che si debbano trasferire in presidi di livello superiore le gravidanze a rischio e i pazienti che devono essere sottoposti ad interventi chirurgici di maggiore impegno, limitando quindi le attività ostetriche e chirurgiche in loco ai casi di minore complessità e garantendo attività di ricovero con posti letto inseriti all’interno di aree indistinte di degenza medica e chirurgica, alle quali afferiscono: alla prima, la pediatria e alla seconda, l’ostetricia e ginecologia, che in atto risultano invece accorpate.
B) Il decreto di cui sopra prevede, in deroga al criterio che stabilisce come punto nascita quelli superiori a 500 parti l’anno, il mantenimento di punti nascita in funzione alla loro distanza dal presidio ospedaliero di livello superiore più vicino, stabilendo come criterio il tempo massimo di percorrenza di 60 minuti. Pertanto quanto previsto nel suddetto decreto per l’ospedale di Lipari è in totale difformità alle deroghe previste nel medesimo decreto, in quanto zona disagiata per la peculiarità di un territorio isolano e disgregato come le isole Eolie, in cui i tempi di percorrenza per raggiungere il presidio ospedaliero di livello superiore sono di gran lunga superiori ai 60 minuti previsti.
C) Il Decreto assessoriale è in difformità alla legislazione vigente in materia di garanzia dei L.E.A. ( livelli essenziali di assistenza )
D) Il decreto in oggetto prevede, inoltre, nell’ottica di evitare fenomeni di marginalizzazione dei presidi, la rotazione del personale medico fra i vari presidi del distretto ospedaliero, che per il nostro presidio dovrà essere di comprovata esperienza professionale ( in particolare con un’adeguata casistica di primo operatore per quanto riguarda la chirurgia e l’ostetricia e ginecologia ). Tale rotazione dovrà riguardare anche il personale in servizio presso il Nostro ospedale, per l’acquisizione e mantenimento della manualità e dell’esperienza necessaria a garantire un’adeguata assistenza.
E) Si desidera ribadire che la garanzia dei L.E.A. passa anche attraverso organici, in atto non assegnati all’ospedale di Lipari, che registra, invece, una dotazione organica per alcune discipline insufficiente a garantire un’adeguata turnazione prevista dalla legge ( meno di 4 medici rispettivamente per Area Chirurgica e per Area di Ostetricia e Ginecologia e 3 medici per le altre discipline non chirurgiche non possono garantire la turnazione del personale per 365 giorni l’anno)
Le discipline in atto carenti sono :
· Ostetricia 3 medici su 4 necessari · Pediatria 2 medici su 3 · Cardiologia 2 medici su 3 · Nefrologia 2 medici su 3 ( con dieci posti/dialisi e numerosi turisti in programma dialisi/vacanza).
F) Si rammenta, ancora, che non tutte le emergenze possono essere gestite tramite trasporto dei pazienti presso altri presidi ospedalieri in quanto le condizioni meteo non sempre consentono il trasferimento via mare o tramite elicottero, tenendo anche in considerazione la non sempre pronta disponibilità dei mezzi di soccorso in particolare dell’elicottero del 118, con conseguenti notevoli ritardi per garantire un tempestivo intervento.
G) Si fa rilevare, infine, che nell’Ospedale di Lipari è stato soppresso il reparto di Pediatria ed attualmente i bambini vengono ricoverati in una stanza allestita all’interno del reparto di “ Medicina Generale” creando di fatto una situazione di promiscuità che espone a serio rischio la salute dei piccoli degenti esposti al pericolo di contagio proveniente da altri pazienti adulti presenti nel reparto stesso. Il tutto oltre al grave disagio a cui lo stesso bambino viene sottoposto per soggiornare in un ambiente non consono alla sua età.
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