Spett. le comandante Blasco,
Vibrate proteste sono giunte alla nostra redazione per l'impossibilità (con conseguente rischio per la pubblica incolumità) a transitare con passeggini, carrozzelle, e a volte anche a piedi, sui marciapiedi della Marina Garibaldi di Canneto.
Una situazione, è opportuno ribadire, che anche questo direttore "tocca con mano" ogni qualvolta decide di portare a spasso il proprio nipotino sul lungomare di questa importante arteria.
A destra e a manca, infatti, come si evince dalle foto (che ritraggono solo una minima parte di quanto segnalato), i marciapiedi sono diventati aree di sosta (o di alaggio) per piccole e medie imbarcazioni.
Una situazione che si può riscontrare da Unci sino a Calandra e che, incredibilmente, "sfugge" a chi dovrebbe garantire la fruizione di questi spazi a chi ne ha diritto e che, invece, rischia puntualmente di essere travolto da qualche auto in transito, dovendo giocoforza scendere dai marciapiedi abusivamente occupati.
Trattandosi di strada pubblica (ci corregga se è sbagliato) la competenza dovrebbe essere della polizia municipale, il corpo che Lei dirige. Non sappiamo se in qualche modo c'entri il Circomare... ma non crediamo.
Nessuno ha intenzione di "fare la guerra" ai proprietari di queste imbarcazioni ma così, decisamente non va.
Può anche passare che durante le mareggiate questi natanti si tolgano dalla spiaggia e si mettano al riparo. Ma dopo, certamente, devono ritornare al loro sito naturale o, perlomeno, essere "parcheggiati" in zone più ampie consentendo il passaggio indisturbato di passeggini, carrozzelle, portatori di handicap e anche dei pedoni. A salvaguardia della loro incolumità.
Ci consentirà di dirle che gli organismi preposti non possono più continuare a non vedere. Sarà impopolare ma le regole ci sono e vanno applicate... Oppure si attende che accada qualcosa di grave per intervenire?
In tal caso dopo questa nostra segnalazione, che ci viene sollecitata da diversi cannetari e non, e che alla fine non chiede che il rispetto delle regole del vivere civile, nessuno potrà dire di non sapere.. ma assumersi le proprie responsabilità per non essere intervenuti.
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