Il quadro a olio è stato dipinto Jakob Philipp Hackert, un pittore paesaggista tedesco, nato a Prenzlau nel 1737 ed è conservato nella residenza di Carskoe Selo (oggi Puskin) presso Leningrado e recante l’iscrizione “Lipari avec le Stromboli, Ph. Hackert p. 1778”. Nella stessa sede è conservato un quadro gemello con una veduta dell’Etna; i due dipinti devono essere stati eseguiti da Hackert a Roma dopo il suo ritorno dalla Sicilia e probabilmente furono acquistati, insieme con altri quadri del pittore, dal futuro Zar Paolo I nel suo viaggio in Italia nel 1781.
Della veduta di Marina Corta non si conosce finora nessun disegno preparatorio. Il punto di vista è stato scelto sapientemente in modo da consentire la massima completezza d’informazione topografica: in primo piano si vede l’insenatura del porto, animata da figurine e da barche; all’estrema sinistra si erge la rupe dell’acropoli, con le sue fortificazioni e le sue chiese; più a destra si apre la piccola baia, protetta dalla penisola su cui sorge la chiesetta delle Anime del Purgatorio e dietro la quale il Monte Rosa delimita la baia di Marina Lunga. La parte destra della veduta mostra il mare aperto, su cui si staglia, proseguendo quasi la linea della costa, la sagoma di una nave; tra questa e le altre navi che si scorgono in lontananza all’estrema destra s’inserisce all’orizzonte lo Stromboli. In questa veduta l’intento di esattezza documentaria di Hackert è associato a una certa libertà artistica, come si può vedere specialmente nella lieve “correzione” della realtà consistente nell’aver semplificato il profilo del Monte Rosa per far risaltare più efficacemente la chiesetta.
Jakob Philipp Hackert venne in Sicilia nel 1777 insieme con altri due compagni di viaggio allo scopo di realizzare una fedele documentazione grafica per i viaggiatori del Grand Tour.
Partiti da Napoli in feluca il 12 aprile 1777, i tre erano dodici giorni più tardi a Lipari (24 aprile), dove Hackert ha eseguito i suoi schizzi utilizzati in seguito per l’esecuzione del dipinto. Non fu possibile invece ai tre viaggiatori sbarcare a Stromboli. Ripreso il mare, sbarcati a Milazzo, via terra raggiunsero Cefalù e Palermo.
Negli anni dopo il viaggio del 1777 Hackert continuò a rielaborare i suoi disegni pubblicandoli spesso in incisioni tra cui una serie intitolata “Vue de la Sicile, peintes par Ia. Ph. Hackert, gravees par B. A. Dunker (edita in Italia da Sellerio, con il titolo Vedute di luoghi classici della Sicilia).
Del viaggio esiste un diario in corso di traduzione dal tedesco che sarà pubblicato all’interno di una raccolta di cronache di viaggio nei prossimi anni.
Giuseppe La Greca
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.