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Nino Amadore
Il provvedimento è di quelli definiti di massima urgenza e ha una forma apparentemente innocua: una circolare nella quale si dice che il pagamento degli stipendi per il personale dell'Assemblea regionale siciliana sono bloccati. Si tratta di circa 300 dipendenti. Un parapiglia in piena regola per i dipendenti del Parlamento che rischia il pignoramento esecutivo. Sì perché alla base di tutto c'è la condanna in primo grado dell'Assemblea regionale a pagare a circa 80 tra assistenti parlamentari e coadiutori gli arretrati per avanzamenti di fascia e scatti che non sono mai stati riconosciuti.
I dirigenti amministrativi dell'Assemblea che è equiparata al senato sul piano giuridico ed economico hanno sempre sostenuto che quegli scatti e quella ricostruzione di carriera non sono dovuti. Ma tant'è ora è arrivata la sentenza e la condanna a pagare: 250 mila euro a testa, secondo alcuni conteggi. Un pagamento che l'avvocato dei ricorrenti ha stimato in 18 milioni cui vanno sommati interessi e rivalutazione e che pertanto arriverebbero a 24 milioni.
Il tutto per una causa di lavoro che è cominciata alcuni anni fa. Mentre un primo gruppo di otto dipendenti avrebbe già prima ottenuto due sentenze positive (in primo grado e in appello) e ora è in attesa che si pronuncia la Cassazione. Dall'Ars hanno precisato che il 16 ottobre si svolgerà davanti al giudice del lavoro l'udienza con cui sarà deciso se rendere o meno esecutivo il pignoramento e soprattutto potrebbe arrivare la reale quantificazione delle somme da pagare considerato che fin qui è stato l'avvocato dei ricorrenti a fare il calcolo.
Certo è che, alla luce della circolare di oggi, se stipendi e pensioni non sono pignorabili qualcuno si è precipitato a impegnarli per fare fronte a un'eventuale condanna. Almeno così parrebbe da alcune ricostruzioni. Di fatto mancano adesso i fondi per coprire tutti gli stipendi dei dipendenti, equiparati a quelli del Senato: all'Ars un segretario generale ha uno stipendio netto tabellare di 13.145 euro al mese in 16 mensilità, mentre un consigliere parlamentare con incarico di direttore guadagna 9.257 euro netti al mese. E, ancora, un commesso ha uno stipendio di 3.736 euro.
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