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venerdì 28 settembre 2012

“SEGRETO MARE”: PUBBLICATA LA SECONDA RACCOLTA POETICA DI SAMUELE AMENDOLA

“Segreto Mare” è il titolo della seconda raccolta poetica di Samuele Amendola, un mare che non rappresenta certo un luogo definito, ma è piuttosto uno spazio a-temporale, vivo solo dentro la dolce anima dell’autore. Il poeta, Samuele, è come un’isola, circondata da un mare di parole, lui stesso ne costituisce il segreto, egli è il custode di preziosi stati d’animo che tenta di tradurre, riuscendoci molto bene, in parole. Attraverso le sue poesie, descrive luoghi e cose come fossero sentimenti visibili, traduce in immagini le parole anche se, spesso, queste non gli sono sufficienti:
“…Trasformo deludenti parole in sentimenti…
e profondi sentimenti in parole ridondanti.”
Segreto mare è l’amore, l’amore sublime e sublimato, per dire alla sua donna che è il suo “tutto”, e per fare ciò usa, talvolta, parole che si contrappongono (come due opposti che si completano attraendosi):
“...Fiume e mare sei…
…giorno e notte fai…
…tramonto ed alba…
dove il sole morì e nacque.”
La coesistenza del giorno e della notte, del fiume e del mare, del tramonto e dell’alba servono al poeta per descrivere un amore fatto di solo amore, l’amore di due persone che si incontrano su una linea immaginaria sospesa tra il mare e la terra. Per ogni singola lirica si potrebbe dipingere un quadro, unendo l’arte della parola a quella della pittura, infatti, la presenza degli elementi naturali pervade tutta la raccolta ed ecco: “un gabbiano in volo sulla riva”, la “luce di luna che accende i rami di notte”, “case bianche … gusci di felicità”; non mancano: il “soffio del vento”, i “bagliori nel buio”, la “rugiada tra le rughe del viso”, la “bianca spuma” che si “avvolge sull’onda”, la “brezza marina” ed il “rosso tramonto”. Non manca niente in questa splendida e perfetta natura, Samuele non ha trascurato nessun particolare, descrivendo le opere più belle del creato attraverso i suoi versi, versi di una poesia mai negativa, distruttiva e/o pessimista, ma al contrario, una poesia che lascia incantati e catturati dalle parole ed in cui sono presenti tanta fiducia e speranza per il futuro:
“…Vivere è il tuo respiro nella notte…
è il tocco delle tue ali…
vivere è volgere gli occhi…
insieme a te…
al domani.”
Dunque c’è un dopo … e in questo dopo, non è presente solo Samuele, nel suo domani, infatti, egli avrà accanto la persona che ama. Questa capacità di pensare al plurale, anche se momentaneamente costituito da due sole persone, lo fa andare per una vita di “nuda pietra”, in modo profondamente leggero, sereno e libero, ma con un “fremito dirompente” nell’animo:
“…eccomi…
…sono io.”
Mi arrendo a ciò che sono, sembra dire Samuele, mi accetto senza riserve perché sono esattamente quello che avrei voluto essere, così giovane, ma già così maturo: un poeta dall’animo dolce.
Maria Grazia Rizzo

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