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martedì 18 settembre 2012

Vigili del fuoco da encomio. La lettera al Comandante Provinciale dei turisti salvati alle cave di pomice


NOTA DEL DIRETTORE 
Spesso, per nostra cattiva abitudine, si tende a "massacrare" e a "dissacrare" il lavoro svolto da determinati organismi che hanno come compito istituzionale la pubblica salvaguardia e, proprio per questo svolgono un ruolo delicato.  E' il caso dei vigili del fuoco di Lipari non sempre "ben visti" mentre in realtà la loro presenza è spesso fondamentale e più di una volta hanno contribuito ad evitare tragedie.  Succede, però, che , ogni tanto, il sacrificio, la dedizione, il mettere a rischio la propria incolumità venga apprezzato e riconosciuto.
E' il caso di  questa lettera che il gruppo di turisti, salvati alle cave di pomice dalla squadra del caposquadra Pannuccio, ha voluto inviare al Comandante dei vigili del Fuoco  di Messina.  Una lettera che rende merito e dice tutto su quanto è avvenuto e sul sacrificio e abnegazione "messo in campo" da quella squadra di pompieri in quella notte di fine Luglio

LA LETTERA

Imola. 04/09/2012
Alla c.a. del Comandante "dei Vigili del Fuoco di Messina
Gent.mo Comandante,
Le scriviamo in merito all'incidente che ci ha visto protagonisti in data 29 Luglio 2012 sull'Isola di Lipari.
Alle 17,30 di domenica siamo partiti per un trekking su Monte Pilato in tre: Francesca, Mascia e Andrea. Purtroppo, una volta arrivati in cima, ci siamo incautamente avventurati in uno dei tanti canyon che caratterizzano l'area della pomice.
I nostri tentativi di raggiungere la strada sottostante si sono protratti per diverse ore fino a quando, sopraggiunta la notte, ci siamo resi conto che il percorso era troppo pericoloso ed era impossibile proseguire a causa dei profondi crepacci che ci circondavano.
Fortunatamente siamo riusciti a metterci in contatto con i nostri parenti che, vista l'ora, ci aspettavano preoccupati a casa e che hanno immediatamente dato l'allarme ai Vigili del Fuoco.
Ci è bastato aspettare una decina di minuti per sentire le sirene che si avvicinavano rapidamente a noi. Questo ci ha subito risollevato dall'ansia e dalla profonda paura che la situazione ci aveva creato. Arrivata sulla strada, la squadra dei Vigili del Fuoco composta da Santi Cataliotti, Maurizio Ferrara, Salvatore D'Angelo e Carmelo Scaffidi, diretti dall'efficientissimo caposquadra Salvatore Pannuccio, ha immediatamente dato il via alle operazioni di soccorso intraprendendo la difficile ascesa alla luce delle sole torce. I cinque pompieri hanno rischiato in maniera coraggiosa la propria incolumità per venirci a salvare, le loro rassicurazioni sono state per noi un conforto già prima del loro arrivo.
Raggiungerci è stata, nonostante il coraggio della squadra, un'impresa assai difficile durata tre ore circa, durante le quali però non ci siamo sentiti mai abbandonati e anzi, non abbiamo mai perso la fiducia nei nostri soccorritori.
Finalmente ci hanno raggiunto e immediatamente ci hanno spiegato in modo chiaro e repentino ciò che dovevamo fare per agevolarli nell'operazione.
In molte occasioni hanno dimostrato una premura ed un'attenzione encomiabili, ci hanno infuso una grande fiducia e si sono prodigati nel metterci sempre in situazioni di sicurezza a costo di rischiare la loro stessa incolumità.
Dopo una lunga ma sempre sicura discesa, siamo arrivati al cospetto dei nostri cari provando un'infinita riconoscenza nei confronti di coloro senza i quali non ce l'avremmo mai fatta.
Man mano che la tensione si allentava ci rendevamo conto che queste persone ci avevano salvato la vita mettendo a repentaglio la loro.
Crediamo che esempi come questi costituiscano un vanto ed un orgoglio per il nostro Paese e speriamo che abbiano sempre il sostegno e l'aiuto che meritano.
Ci ricorderemo per sempre di questi valorosi uomini e gli saremo per sempre infinitamente riconoscenti.
Distinti e sinceri saluti.
Francesca Marzocchi, Mascia Gabaldo, Sangiorgi Andrea

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