Riceviamo stamani e pubblichiamo la nota indirizzata al Dott. Giacomantonio, nella qualità di portavoce del Sindaco di Lipari. Ricordiamo che Giacomantonio si è dimesso dall'incarico
Ho riflettuto a lungo sul contenuto della Sua e mail dello scorso 8 novembre ed infine mi sono determinata nel senso che una replica è quantomeno doverosa. Me lo impone il tono della Sua risposta dal quale non riesco ad individuare come si estrinsechi il Suo ruolo di voce dell’Amministrazione Comunale Liparese nel rapporto quotidiano con il cittadino. E ciò perché - oltre ai frequenti “si dice” non suffragati da alcun riferimento documentale - nell'intento di descrivere gli interventi dell’amministrazione come finalizzati alla tutela dei “molti” trascura di tener presente che la collettività è composta da un insieme di singoli, portatori ognuno di specifiche istanze egualmente meritevoli di attenzione. In sostanza, mi viene a dire che siccome il malato ha una malattia molto grave e/o rara bisogna lasciarlo morire piuttosto che sforzarsi per trovargli una cura.
Ad ogni buon conto, nella citata e mail Lei assume che per la “ormai” trascorsa estate 2013 l’intervento di diserbo e di rimozione della folta vegetazione, ramaglie e quant’altro in relazione alla strada vicinale Ponte n. 116 sia stato eseguito da parte dell’amministrazione comunale. Ciò, senza dar peso alcuno alla dichiarata circostanza che – invece – lo stesso è stato effettuato a spese nostre. Quanto appena rimarcato ha un qualche valore? Non dovrebbe indurla a porre nella giusta luce tutti quei “si dice”?
Voglio ritenere che quanto affermato dipenda dalla circostanza che chi Le ha fornito notizie lo abbia fatto in modo almeno approssimativo riferendosi forse ad altro luogo ed altra strada ovvero che gli incaricati dell’incombente si siano limitati ad un intervento sulla parte più a valle e trascurando in toto la parte intermedia e terminale sicuramente più bisognevole di intervento (tant’è che Lei stesso dichiara la “stradella” come “veramente malridotta”).
In ordine poi al costo della manutenzione straordinaria calcolata “ad occhio” dall’ufficio tecnico del comune non si scopre niente di nuovo mentre è chiaro l’ennesimo intendimento dilatorio tendente a minimizzare la problematica stradale esistente; mentre il richiamarsi a canoni di oculata amministrazione che obbligano a posporre (da oltre 40 anni) i richiesti e doverosi interventi equivale a banalizzare l’incontestabile realtà dei fatti e cioè il (non solo) nostro irrinunciabile e sacrosanto diritto a transitare in condizioni di assoluta sicurezza per l’accesso ed il regresso, anche veicolare, dalla nostra abitazione, di ottenere il recapito della corrispondenza e di ricevere - al bisogno - idonea assistenza sanitaria.
Ancora, mi corre l’obbligo di farLe rilevare che chi l’ha informata evidentemente è disinformato atteso che non v’è nulla da comporre perché per quanto mi è dato sapere i proprietari dei fondi finitimi alla strada vicinale avevano da tempo espresso (salvo ripensamenti tipicamente eoliani dell’ultim’ora) la loro disponibilità per la cessione a titolo gratuito in favore del comune. Peraltro, in caso di opere pubbliche il bonario componimento cui bisogna giungere non è tra i privati proprietari dei terreni da occupare al fine specifico ma fra gli stessi ed il comune con cui stipulare verbale di cessione volontaria che tenga luogo dell’esproprio ai sensi dell’art. 45, comma 3, del DPR 327/01 e s.m.i. Pertanto, l’amministrazione comunale, ove solo lo volesse, potrebbe – motu proprio – attivare l’iter amministrativo del caso ed avere contezza circa l’effettivo favore dei proprietari ad una cessione bonaria e non delegare al privato cittadino incombenze di competenza di una “oculata” Amministrazione.
Ove ravvisi l’esigenza di una qualche risposta alla presente La invito a prendere preventiva visione della copiosa documentazione giacente presso i competenti uffici del Comune di Lipari.
Distinti saluti.
Alessia Verde
Ad ogni buon conto, nella citata e mail Lei assume che per la “ormai” trascorsa estate 2013 l’intervento di diserbo e di rimozione della folta vegetazione, ramaglie e quant’altro in relazione alla strada vicinale Ponte n. 116 sia stato eseguito da parte dell’amministrazione comunale. Ciò, senza dar peso alcuno alla dichiarata circostanza che – invece – lo stesso è stato effettuato a spese nostre. Quanto appena rimarcato ha un qualche valore? Non dovrebbe indurla a porre nella giusta luce tutti quei “si dice”?
Voglio ritenere che quanto affermato dipenda dalla circostanza che chi Le ha fornito notizie lo abbia fatto in modo almeno approssimativo riferendosi forse ad altro luogo ed altra strada ovvero che gli incaricati dell’incombente si siano limitati ad un intervento sulla parte più a valle e trascurando in toto la parte intermedia e terminale sicuramente più bisognevole di intervento (tant’è che Lei stesso dichiara la “stradella” come “veramente malridotta”).
In ordine poi al costo della manutenzione straordinaria calcolata “ad occhio” dall’ufficio tecnico del comune non si scopre niente di nuovo mentre è chiaro l’ennesimo intendimento dilatorio tendente a minimizzare la problematica stradale esistente; mentre il richiamarsi a canoni di oculata amministrazione che obbligano a posporre (da oltre 40 anni) i richiesti e doverosi interventi equivale a banalizzare l’incontestabile realtà dei fatti e cioè il (non solo) nostro irrinunciabile e sacrosanto diritto a transitare in condizioni di assoluta sicurezza per l’accesso ed il regresso, anche veicolare, dalla nostra abitazione, di ottenere il recapito della corrispondenza e di ricevere - al bisogno - idonea assistenza sanitaria.
Ancora, mi corre l’obbligo di farLe rilevare che chi l’ha informata evidentemente è disinformato atteso che non v’è nulla da comporre perché per quanto mi è dato sapere i proprietari dei fondi finitimi alla strada vicinale avevano da tempo espresso (salvo ripensamenti tipicamente eoliani dell’ultim’ora) la loro disponibilità per la cessione a titolo gratuito in favore del comune. Peraltro, in caso di opere pubbliche il bonario componimento cui bisogna giungere non è tra i privati proprietari dei terreni da occupare al fine specifico ma fra gli stessi ed il comune con cui stipulare verbale di cessione volontaria che tenga luogo dell’esproprio ai sensi dell’art. 45, comma 3, del DPR 327/01 e s.m.i. Pertanto, l’amministrazione comunale, ove solo lo volesse, potrebbe – motu proprio – attivare l’iter amministrativo del caso ed avere contezza circa l’effettivo favore dei proprietari ad una cessione bonaria e non delegare al privato cittadino incombenze di competenza di una “oculata” Amministrazione.
Ove ravvisi l’esigenza di una qualche risposta alla presente La invito a prendere preventiva visione della copiosa documentazione giacente presso i competenti uffici del Comune di Lipari.
Distinti saluti.
Alessia Verde
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