Il 1° mandato – dal 19 ottobre al 3 dicembre 1891 - Nel consiglio comunale del 19 ottobre 1891 viene eletto all’unanimità: votanti 21, schede raccolte 21. Voti ottenuti 20. 1 scheda bianca. Si tratta di una elezione a termine con scadenza al 3 dicembre 1891, scadenza naturale del mandato triennale.
Il 2° mandato – dal 4 dicembre 1891 al 7 agosto 1895 - A distanza di alcuni mesi il consiglio comunale nella seduta del 4 dicembre 1891 lo riconferma nella carica per il triennio successivo, 1892 - 94. Il sindaco viene riconfermato con 19 voti su 20, con una sola scheda bianca. Sotto la sua sindacatura il consiglio procede ad una serie di iniziative rivolte al settore pomicifero. In due sedute del consiglio Comunale, rispettivamente del 5 gennaio e 21 aprile 1893, viene deliberato un nuovo Regolamento per il godimento dei demani comunali produttivi di pietra pomice, esecutivo dal 1° luglio 1893, rimasto in vigore sino agli inizi del nuovo secolo. Sempre nel corso del 1893, a partire dal 14 luglio, viene presa in esame e concertata una nuova concessione dei demani pomiciferi non concretizzatasi, a certi Scouffos, Navone e avv. Edmondo Catania.
Sempre nel corso del 1893, il Consiglio Comunale nella seduta del 12 settembre, procede all’approvazione del regolamento organico delle Guardie Campestri del Comune di Lipari. un capo delle guardie con salario di 900 lire annuali, due guardie con salario di 720 lire annuali.
Nel corso del 1893, si acutizza lo scontro tra il Vescovo Natoli ed il consiglio Comunale per la problematica legata alla proprietà dei demani pomiciferi. In una seduta del consiglio comunale si discute l’ordine del giorno “Voto al Governo per l’intransigente Vescovo Natoli.”. (argomento trattato nella pagine del 27 ottobre).
In due sedute, rispettivamente del 2 agosto 1894 e del 5 marzo 1895, il consiglio comunale faceva voti al Governo, per la presentazione d'un disegno di legge che autorizzasse il municipio ad imporre un dazio di uscita sulla pietra pomice estratta dalle cave dell'isola. Con la successiva deliberazione si stabilì far voti ai Ministeri dell'interno, delle finanze e dell'agricoltura per essere autorizzata per decreto reale ad esigere il diritto di percezione sulla pomice estratta da tutte le cave all'atto dell'imbarco.
Nel corso del 1906 Onofrio Carnevale è il promotore di una delibera di “sfiducia” da parte del consiglio nei confronti del Sindaco Faraci.
Onofrio Carnevale si dimette dal consiglio comunale a seguito degli scontri con l’Amministrazione Franza, segnatamente con Giuseppe Faraci, con il quale negli ultimi decenni lo scontro era stato continuo e senza esclusione di colpi.
La discussione viene affrontata nella seduta del 17 aprile 1909.
La discussione viene affrontata nella seduta del 17 aprile 1909.
Il signor Presidente (Giuseppe Franza) riferisce che il consigliere avv. Carnevale ha rassegnate le proprie dimissioni, onde invita il consiglio a deliberare sul proposito.
Il consigliere Bonica fa voti onde il consiglio le respinga.
Il consigliere cav. Cafarella osserva che in omaggio ai meriti dell’egregio collega che tanti segnalati servizi ha reso al paese venissero tali dimissioni respinte.
Il consigliere Amendola si associa di buon grado a quanto è stato teste esposto dai colleghi Bonica e Cafarella, il consigliere Faraci fa rilevare che se le dimissioni presentate dal collega Carnevale sono redatte in una forma tale da non avere speranza a che egli receda dal suo proposito meglio sarebbe accoglierle.
Con voti 11 contro 4 il consiglio ha accolte le dimissioni presentate dall’avvocato Onofrio Carnevale dalla qualità di consigliere comunale.
Nel corso del consiglio Comunale del 11 luglio 1922, viene inserito all’ordine del giorno le “Condoglianze alla vedova dell’avv. Carnevale.” Su proposta del consigliere De Mauro il consiglio ad unanimità di voti deliberò “di mandare le sue condoglianze alla signora Amalia Crivelli, per la morte del suo caro consorte avv. Onofrio Carnevale egregio concittadino.”
Giuseppe La Greca, La Storia della Pomice, III volume – Il Primo Novecento, Dal tentativo Haan alla Legge 10 del 1908, Edizioni del Centro Studi Eoliano, Lipari, 2009.
Il consigliere Bonica fa voti onde il consiglio le respinga.
Il consigliere cav. Cafarella osserva che in omaggio ai meriti dell’egregio collega che tanti segnalati servizi ha reso al paese venissero tali dimissioni respinte.
Il consigliere Amendola si associa di buon grado a quanto è stato teste esposto dai colleghi Bonica e Cafarella, il consigliere Faraci fa rilevare che se le dimissioni presentate dal collega Carnevale sono redatte in una forma tale da non avere speranza a che egli receda dal suo proposito meglio sarebbe accoglierle.
Con voti 11 contro 4 il consiglio ha accolte le dimissioni presentate dall’avvocato Onofrio Carnevale dalla qualità di consigliere comunale.
Nel corso del consiglio Comunale del 11 luglio 1922, viene inserito all’ordine del giorno le “Condoglianze alla vedova dell’avv. Carnevale.” Su proposta del consigliere De Mauro il consiglio ad unanimità di voti deliberò “di mandare le sue condoglianze alla signora Amalia Crivelli, per la morte del suo caro consorte avv. Onofrio Carnevale egregio concittadino.”
Per approfondimenti vedi:
Giuseppe La Greca, La storia della Pomice di Lipari, Volume II “Dalla controversia con il vescovo Natoli all’avvio della legge sulla pomice”, Edizioni del Centro Studi Eoliano, 2008.Giuseppe La Greca, La Storia della Pomice, III volume – Il Primo Novecento, Dal tentativo Haan alla Legge 10 del 1908, Edizioni del Centro Studi Eoliano, Lipari, 2009.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.