"Ad agire fuori dalle regole di mercato è la Compagnia delle Isole e non gli altri soggetti che operano nel settore dei collegamenti marittimi veloci per passeggeri”.
Lo ha affermato oggi il presidente dell’Ustica Lines, Vittorio Morace, rispondendo alle recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato della compagnia di navigazione che reputa “pretestuose e tese a voler coprire le proprie mancanze attaccando gli altri”.
“Sulla sentenza del Consiglio di Stato – precisa il presidente di Ustica Lines – non è affatto vero, come affermato dall’amministratore delegato della Compagnia delle Isole, che non ha annullato il contratto di cessione della Siremar in favore della stessa Compagnia delle Isole. Anzi, la sentenza incide proprio sul contratto di vendita della Siremar poiché viene annullata l’autorizzazione del Ministero all’aggiudicazione. Di conseguenza l’amministrazione straordinaria dovrà risolvere la cessione della Siremar in favore della Compagnia delle Isole e dovrà essere riavviata la gara nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza stessa. “D’altra parte – si legge nella nota diffusa dall’Ustica Lines – il Consiglio di Stato ha giurisdizione su atti amministrativi e non su contratti di diritto privato ed è per questo motivo che può annullare l’autorizzazione ministeriale ma non il contratto, cosa che deve fare l’amministrazione straordinaria per rispettare la sentenza”.
La motivazione in base alla quale il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza è che l’offerta della Compagnia delle Isole, grazie all’intervento della Regione – che è un soggetto pubblico – ha indebitamente beneficiato di una garanzia acquisita fuori dalle condizioni ordinarie di mercato. Da una parte, infatti, vi erano soggetti privati e dall’altra un soggetto, seppure privato, che però poteva beneficiare della garanzia prestata dalla Regione.
La sentenza del Consiglio di Stato non solo impone all’amministrazione straordinaria di intervenire ma evidenzia che alla Regione la legge affida funzioni pubbliche sia di programmazione che di amministrazione, in relazione ai servizi di cabotaggio marittimo di servizio pubblico, nonché di vigilanza sul corretto svolgimento degli stessi e sulla determinazione delle tariffe.
“Come può – sottolineano dall’Ustica Lines – la Regione continuare a mantenere un servizio effettuato da una società che detiene la Siremar senza autorizzazione ministeriale e, quindi, in maniera illegittima? E come può la Regione, a seguito delle continue contestazioni mosse alla Compagnia delle Isole, che hanno portato perfino alla “minaccia” di revoca, continuare a fare svolgere il servizio alla società in questione?”
“Non è certo la nostra società – conclude il presidente Morace – ad agire al di fuori delle regole della libera concorrenza, come vorrebbero insinuare dalla Compagnia delle Isole. Per la nostra società ben venga la concorrenza che porta coloro che vogliono svolgere un’attività imprenditoriale seria a migliorarsi sempre di più per offrire maggiore qualità e servizi”.
La nota di Ustica Lines fa chiarezza sulla posizione della società anche per quanto riguarda il nuovo bando pubblicato dalla Regione per l’affidamento del servizio di collegamento marittimo tra e verso le isole minori della Sicilia: sono stati stanziati oltre 64 milioni di euro complessivi per un arco temporale di 21 mesi, pari ad un corrispettivo annuo di oltre 36 milioni di euro, determinato utilizzando i paramenti di costo elaborati dal Ministero dei Trasporti in base al calcolo del costo che un operatore deve sostenere per l’esecuzione delle linee.
“Non si tratta di un bando “molto redditizio” – sottolinea Morace – come allusivamente fa intendere la Compagnia delle Isole. Anche il fatto che, per l’aggiudicazione, bisogna avere una flotta di almeno dieci aliscafi di nuova generazione conformi ai requisiti di codici di sicurezza HSC va nella direzione del rispetto delle normative di settore e della sicurezza dei passeggeri”. “Se la Siremar e la subentrata Compagnia delle Isole non hanno investito su standard di qualità e di sicurezza – conclude il presidente dell’Ustica Lines – non può essere un problema di chi agisce nel rispetto delle logiche di mercato e di libera concorrenza, ben consapevole che per poter competere sul mercato bisogna fare investimenti e migliorare la propria flotta”.
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