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mercoledì 7 maggio 2014

Regione.Fondi in arrivo per 14 mila forestali, per i precari nei consorzi di bonifica, per i lavoratori dell’Eas. La giunta utilizza gli ultimi 136 milioni del bilancio. Coperture per due mesi. Ecco a chi vanno i fondi

Il governo raschia il fondo del barile e sfrutta gli ultimi 136 milioni a disposizione nel bilancio per finanziare i principali enti che da gennaio a oggi non hanno potuto pagare gli stipendi. E sono davvero le ultime risorse di questa fase di crisi senza precedenti, al punto che per concedere ai Comuni i 100 milioni promessi appena lunedì si dovrà ricorrere a un nuovo mutuo. 
Messa da parte la Finanziaria bis che valeva 300 milioni ma che non aveva copertura, Crocetta sceglie di andare all’Ars con una manovrina che ha l’obiettivo di fronteggiare l’emergenza per un paio di mesi. Poi, fra l’estate e l’autunno, si tenterà di varare una Finanziaria ter per cui però al momento - come hanno certificato gli uffici della commissione Bilancio dell’Ars - non c’è un euro.
Intanto, ecco i soldi per i prossimi due mesi. Ne beneficieranno circa 30 mila fra forestali e dipendenti degli enti collegati alla Regione. Per i primi sono pronti 17 milioni e 185 mila euro, che basteranno per avviare al lavoro i primi 14 mila operai stagionali mentre per assicurare l’intera stagione a tutti i 26 mila servirebbero almeno 200 milioni, secondo i sindacati. Ecco anche 3 milioni per assumere circa mille precari dei consorzi di bonifica, anche se il budget necessario per pagare tutti fino a fine anno è di 6 milioni. Ma i consorzi di bonifica potranno contare anche su 20 milioni per coprire i buchi di bilancio. Per i 500 trattoristi dell’Esa pronti 200 mila euro: la norma precisa che l’Ente sviluppo agricolo è autorizzato ad «assicurare anche parzialmente, e comunque nei limiti delle risorse disponibili» l’attività di questo personale. Potrebbero dunque essere necessari tagli anche se l’ente potrà contare su altri 7 milioni e 647 mila euro per «compiti istituzionali».
Per i 171 dipendenti rimasti in servizio all’Ente acquedotti siciliani ecco 3 milioni e 10 mila euro. Mentre per tutti gli enti che hanno ereditato ex dipendenti Eas arriveranno un milione e 500 mila euro per garantire i primi stipendi.
Per i dipendenti della Resais, contenitore storico di precari e personale di enti soppressi, sono pronti 372 mila euro. Per i precari dell’associazione allevatori pronti 500 mila euro e altri 40 mila per quelli dei consorzi agrari.
Per le residue attività di Azasi, Esp ed Ems il governo ha stanziato 5 milioni e 122 mila euro. E all’Irsap, l’istituto che ha ereditato funzioni e personale dei soppressi consorzi Asi, andranno 7 milioni e 572 mila euro. Per il personale del Ciapi di Priolo pronti 1 milione e 188 mila euro.
Una iniezione di liquidità anche per vari enti storici ricchi di dipendenti: all’Istituto Vite e Vino 1 milione e 871 mila euro, al Consorzio per la ricerca latteario casearia 982 mila euro, all’Istituto per l’incremento ippico di Catania 1 milione e 61 mila euro, all’Istituto sperimentale zootecnico 1 milione e 84 mila euro. L’Arpa (agenzia per l’ambiente) avrà 5 milioni e 345 mila euro. Gli enti parco potranno sfruttare 7 milioni e 80 mila euro per il personale e le riserve naturali un altro milione e 825 mila euro. Fondi anche ai principali teatri mentre vengono penalizzate le realtà minori (ne leggete a pagina 4). 
Infine, ecco un mutuo da 100 milioni per i Comuni. Formalmente servirà a investimenti ma l’Anci ha sempre precisato che con questi fondi i sindaci pagano altre rate di mutui precedenti. L’Anci ha chiesto che i 100 milioni vadano solo ai Comuni con più di 5 mila abitanti, quelli in maggiori difficoltà. Ieri il presidente dell’Anci, Leoluca Orlando, è stato in audizione all’Ars: «Abbiamo convenuto - ha detto il presidente della commissione Bilancio, Nino Dina - di presentare un emendamento che permette di rateizzare in 10 anni invece di 3 la restituzione degli anticipi ottenuti per pagare gli Ato rifiuti: una zattera di salvataggio per 133 Comuni che dovrebbero restituire subito 24 milioni.
La manovra da ieri è depositata in commissione. L’obiettivo, precisa Dina, è approvarla entro domani per farla arrivare in aula la prossima settimana

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